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Concerti, che emozione il mondo dei live show

Concerti, che emozione il mondo dei live show

Dai grandi eventi negli stadi alle esibizioni in discoteca. Vedere il cantante del cuore e toccare con mano la musica

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La musica è un mezzo che accomuna migliaia di persone di tutto il mondo. Può servire per comunicare pensieri che si pensa di non poter dire a nessuno, per sentirsi più capiti e meno soli, ma anche come svago. Trasformare in melodia le proprie emozioni è il modo per arrivare a più persone possibili ed è ciò che fanno gli artisti, creando uno spazio dove ci si può sentire sé stessi. Molte volte i propri cantanti preferiti appaiono distanti e inarrivabili, per questo esistono i concerti, tra gli eventi più ambiti da tutte le generazioni. Ma com’è veramente andare ad un concerto? E perché stanno avendo così risonanza?
Il boom dei concerti post Covid ha dimostrato che la musica dal vivo è più forte che mai. Il 2024 è stato un grandissimo anno per i concerti in Italia, con eventi da milioni di incassi e la partecipazione di artisti emergenti anche a festival di grande successo. Ad alimentare questa crescita esponenziale c’è senza dubbio il Covid, che ha portato un forte sentimento di nostalgia per momenti di spensieratezza in compagnia e, di conseguenza, la voglia di tornare alla normalità. Dopo lo stop forzato dovuto al Coronavirus, per gli artisti è arrivato il momento di cantare più forte di prima. Molti di essi ci sono riusciti, ed hanno ottenuto livelli di popolarità mai visti prima. Taylor Swift, come dimostrato dalle classifiche a livello internazionale, si aggiudica sempre i primi posti e ci ha regalato un tour spettacolare, scrivendo una pagina importante della storia della musica.
Essere swiftie Al concerto di Milano ha partecipato proprio una nostra compagna: «L’Eras Tour è stato uno dei più grandi concerti della storia e riuscire ad assicurarsi i biglietti è stato difficilissimo – ammette lei –. Migliaia di persone provenienti anche da altri paesi cercavano di acquistare un biglietto per le date di San Siro, una vera e propria “Great war” come dicono gli swiftie – i fan di Taylor, ndr –. Sono stati venduti anche i posti con visibilità molto limitata, praticamente dietro al palco, ma l’importante era esserci. Fondamentali per questo concerto sono stati i preparativi. Per mesi prima del grande giorno noi fans abbiamo pensato a cosa indossare: abiti unici ispirati ai temi dei suoi album, dove non potevano mancare colori, piume e brillantini. Oltre ai vestiti abbiamo preparato i “friendship bracelet”, i cosiddetti braccialetti dell’amicizia citati in una delle canzoni dell’album Midnight, per poi scambiarli con altre persone dentro allo stadio. Appena arrivata, il fermento che regnava è stato sorprendente: flash che immortalavano momenti indimenticabili, le risate che riecheggiavano per le strade, ragazze e ragazzi che cantavano a squarciagola, spensierati e consapevoli che sarebbe stata la serata più bella della loro vita. Ai cancelli gli organizzatori hanno distribuito i braccialetti luminosi, che sono stati l’essenza dello spettacolo, creando giochi di luce tra il pubblico. Dopo la band di apertura, i Paramore, l’attesa era finita e stava per salire sul palco Taylor Swift. L’inizio del concerto era scandito da un grandissimo orologio e nel mentre la canzone “You don’t own me” di Lesley Gore ha anticipato lo spettacolo. Il concerto è stato veramente emozionante e, nonostante sia durato molto tempo, le scenografie sempre diverse e create apposta per ogni era facevano sì che non ci si stancasse mai. Questo concerto ha reso giustizia ai 17 anni di carriera della cantante. È stata anche un’occasione per fare nuove amicizie e conoscere persone da tutto il mondo. Sarà per sempre una giornata indimenticabile e non vedo l’ora che torni in Italia per un’altra data di un nuovo tour».
Sotto cassa Il proprio cantante preferito non sempre si esibisce in stadi o arene. A volte lo show si svolge in locali decisamente più piccoli, come in discoteca: «A differenza dell’Eras Tour – racconta un’altra nostra compagna di classe –, io ho partecipato ad un evento più limitato alla discoteca Piramidi a Boara Pisani, in provincia di Padova, dove l’ospite era un artista emergente, comunque famoso tra gli adolescenti nonostante la sua prematura carriera. In pochi giorni le prevendite annunciate sui social sono esaurite e il pomeriggio dell’evento la discoteca era praticamente piena. Prima dell’arrivo del cantante, Astro, è stata fatta suonare la musica commerciale più gettonata. Durante l’evento poi, un momento che ha sorpreso tutti è stato l’arrivo di Loyall David, artista che non era stato annunciato e che, comunque, è piaciuto a molti dei presenti e, subito dopo, la tanto attesa entrata di Astro. Il suo ingresso ha scatenato una corsa verso il palco, per cercare di vederlo meglio e avere la possibilità di farsi prendere il telefono dal cantante stesso, per farsi video o foto insieme. A mio parere, concerti internazionali in stadi o arene sono sicuramente più emozionanti per l’elevata partecipazione di pubblico. Nonostante il concerto di Astro si sia svolto in uno spazio più limitato quale è una discoteca, è stato comunque emozionante vedere un cantante emergente esibirsi proprio davanti ai propri occhi e, in certi casi, ad un passo da te». Non tutti, però, hanno ancora avuto una prima esperienza ad un concerto e questa voglia ha suscitato enormi aspettative. Ma cosa rende davvero indimenticabile un concerto?
Sicuramente l’attesa con l’acquisto dei biglietti è la parte più adrenalinica: giorni, settimane o addirittura mesi di countdown alimentano l’emozione pre-show. In secondo luogo, l’arrivo sul posto e condividere le stesse emozioni con altri fan creano un forte legame. Un altro degli aspetti più riscontrati è la setlist: ognuno di noi spettatori spera che le proprie canzoni preferite vengano esibite e con questo, si creano alte aspettative riguardanti in particolare momenti che potrebbero rivelarsi i più iconici dello spettacolo, come sorprese o canzoni con ospiti speciali. Con la fine del concerto, l’esperienza e le emozioni vissute non svaniscono di certo: la maggior parte dei fan, infatti, porta a casa ricordi indelebili che tramite video e foto possono essere rivissuti.
Al contrario, questo tipo di eventi possono non piacere. Molti preferiscono ascoltare la musica comodamente nelle proprie case e sono diversi i motivi per cui i concerti potrebbero non essere piacevole. Tra questi aspetti ci sono senz’altro il sovraffollamento e i vari disagi logistici, come utilizzare i servizi igienici o comprare qualcosa da bere. Inoltre, le spese extra, sia in stadi e arene, ma anche nelle discoteche, raggiungono spesso prezzi esorbitanti. Insomma, un mondo che piace o non piace. Ma nonostante le problematiche che si possono riscontrare, i concerti trasmettono alla maggior parte degli spettatori emozioni uniche e indimenticabili, dimostrando che la musica ha il potere di unire migliaia di persone. l

Marta Alberani
Clara Borgatti
Camilla Ceroni
Fabio Felisatti
classe 1S Liceo Ariosto

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