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La Zoffoli Metalli coniuga ambiente e innovazione

La Zoffoli Metalli coniuga ambiente e innovazione

Tamara: ieri la visita all’azienda che ricicla ferro Per il 35% la produzione è destinata all’export

01 luglio 2012
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TAMARA. Giornata di visita, ieri, alla Zoffoli Metalli, azienda specializzata nel recupero e riciclo di rottami ferrosi e metallici. Fa parte di una holding seconda per fatturato ed addetti (70 in tutto, 38 a Tamara) in EmiliaRomagna. Bilancio di oltre 161 milioni di euro nel 2011, in crescita sugli anni scorsi quanto ad addetti. Il titolare è Andrea Zoffoli, romagnolo, erede di una dinastia di Gambettola (Forlì-Cesena) da cui è nato il gruppo. Un’azienda che ha vissuto anche momenti non facili.

La visita di ieri, con la presenza di molti giovani, studenti e atleti del settore giovanile copparese (sponsor la stessa Zoffoli) e altri visitatori, ha consentito di mostrare alcune fasi della lavorazione.

«Ai fini dell’impatto ambientale - ha spiegato lo stesso Zoffoli - abbiamo speso 4 milioni di euro (su complessivi 6/7 di investimenti recenti totali) per barriere che limitano l'impatto acustico esterno, e da questo punto di vista possiamo dire che il nostro impegno non è affatto mancato. Abbiamo infatti migliorato diverse cose. Inoltre, dopo due anni di iter normativi e prescrizioni con delle procedure e norme più rigide - sono sempre parole di Zoffoli - gli enti, Regione, Provincia, Arpa, Asl e Comune di Copparo ci hanno dato la valutazione positiva d'impatto ambientale. Del resto ci sono controlli costanti, proprio nei giorni scorsi sono venuti alcuni dirigenti del Comune di Copparo. Inoltre dobbiamo produrre relazioni tecniche periodiche. Stiamo poi costruendo nuovi uffici. Lavoriamo ogni anno 259 mila tonnellate di materiali, su una superficie di 28 mila mq. Ma qui non c'è più spazio - dice ancora Zoffoli - , per cui compreremo un nuovo stabilimento proprio a Gambettola. Oltre ad avere preso in affitto una piccola ditta di Ferrara in un altro settore, quello alimentare che produce cioccolato di qualità, che vogliamo aiutare a crescere».

Durante la lavorazione si vede all'opera tra l'altro un grande mulino per la triturazione, separazione e selezione dei vari materiali: carrozziere di auto, elementi forniti da autodemolitori italiani, poi il rame, diventato sempre piu' prezioso; utilizzando anche apposite calamite; ed ancora, un frantoio per garantire la totale separazione tra materiali ferrosi e non ferrosi. Il rumore non manca in alcuni spazi, dove gli addetti lavorano con le cuffie.

Dicono infine i titolari: «I metalli che recuperiamo vengono destinati alla acciaierie e fonderie dove troveranno nuova vita. O allo smaltimento per quelli triturati». Da non sottovalutare, infine, la nuova frontiera commerciale verso Cina e Asia, e dove sono spostate alcune lavorazioni: l'export infatti è arrivato al 35% del totale.

Franco Corli

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