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Don Tosi è sconvolto «È meglio che io muoia»

Don Tosi è sconvolto «È meglio che io muoia»

La disperazione del parroco confidata al personale della casa di riposo di Cesta In questi giorni ha incontrato amici-sacerdoti. Tagliani: «Non sono il suo legale»

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Sono giorni di grandissima sofferenza questi per don Pietro Tosi. L’ex parroco di Cornacervina, travolto dalla scandalo mediatico, che ha portato alla ribalta una gravissima violenza da lui compiuta nei confronti di una ragazzina di 14 nel 1980, rimasta poi incinta e in seguito averla cacciata da una casa di proprietà della parrocchia insieme al figlio Erik, sta vivendo questi momenti nel chiuso della sua stanza nella casa di riposo di Cesta, dove è ospite da un anno. Proprio la denuncia di Erik, che chiede giustizia per sua madre, gli ha fatto crollare il mondo addosso.

«È meglio che io muoia - ha ripetuto più volte in questi giorni, confidandosi con il personale della casa di riposo - ho creato tanto dolore».

Proprio per questa sua situazione, alla casa di riposo di Cesta hanno rafforzato la sorveglianza nei suoi confronti anche per evitare. Nel frattempo, pur nello stato di isolamento che sta vivendo, ha incontrato anche alcuni sacerdoti, anche su indicazione della diocesi, lo devono assistere dal punto di vista spirituale per quanto di grave ha commesso in passato.

Ieri in questa situazione, con le parole che si rincorrono, era stata raccolta anche la voce che, pur non dovendo rispondere di questioni penali in quanto il suo reato è passato in prescrizione, don Tosi avesse sentito l’esigenza di appoggiarsi ad un avvocato, come punto di riferimento. E che la sua scelta fosse caduta su Tiziano Tagliani. Il sindaco interpellato, replica in modo telegrafico: «Nessun mandato di difesa, conosco don Pietro come conosco tanti sacerdoti a Ferrara, non capisco chi metta in giro queste voci».