Tsipras, dopo la cena greca viene servito il programma
Per festeggiare la raccolta delle 220mila firme necessarie a livello nazionale per presentarsi alle europee del 25 maggio, i ferraresi che sostengono L’altra Europa con Tsipras mercoledì si sono...
Per festeggiare la raccolta delle 220mila firme necessarie a livello nazionale per presentarsi alle europee del 25 maggio, i ferraresi che sostengono L’altra Europa con Tsipras mercoledì si sono regalati una cena al ristorante greco, in omaggio alla patria del loro leader. E poi hanno acceso i motori della campagna elettorale, «che sarà molto innovativa sia nei contenuti sia nelle forme» garantiva ieri mattina Alessandro Somma. L’altra Europa denuncia la «banalizzazione del dibattito. Ci sono due posizioni estremiste: una chiede l’uscita dall’euro, un salto nel buio che non sappiamo cosa significherebbe ma che produrrebbe danni al Paese e alle persone, l’altra è una finta lotta all’austerità, come quella portata avanti dalle forze di governo. Il ministro dell’Economia Padoan – continuava ieri Somma – ha chiesto di rinviare di un anno il pareggio di bilancio, ma dal 2015 dovremo far scendere di oltre 50 miliardi l’anno il nostro debito pubblico. Insomma, è una lotta all’austerità condotta a parole, senza rimettere in discussione il fiscal compact». L’altra Europa vuole collocarsi nella “prateria” che si è aperta tra i due estremi, «per un Europa dei diritti». Per presentarsi ha organizzato un fitto calendario di incontri con i candidati alle europee. Il 30 aprile per parlare di temi civili, in particolare coppie di fatto, sarà a Ferrara Camilla Seibezzi, mentre il 3 maggio si parlerà discuola con Carlo Salmaso (professore di matematica all’Istituto ‘Francesco Severi’ di Padova) e Isabella Cirelli (presidente del bolognese Nuovo comitato articolo 33). Il 9 maggio Riccardo Petrella, docente di economia dell’Università belga di Lovanio, noto per aver fondato il Contratto mondiale per l’acqua, parlerà di beni comuni. Il 22 maggio la chiusura della campagna sarà affidata a Piergiovanni Alleva, avvocato e già professore ordinario di Diritto del Lavoro.
Gabriele Rasconi