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Alla ricerca di coleotteri nel Bosco della Mesola

Alla ricerca di coleotteri nel Bosco della Mesola

La riserva naturale è entrata a far parte del progetto europeo Life 11 perché potrebbe ospitare tre specie di coleotteri che rivestono un ruolo ecologico così importante nell'ecosistema forestale da dover essere protetti dai rischi che ne minacciano la sopravvivenza, pena il benessere di tutta la comunità animale e vegetale con cui vivono.

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La Riserva Naturale del "Bosco della Mesola" è entrata a far parte del progetto europeo Life 11 NAT/IT/000252 "MIPP" (Monitoring of insects with public participation) ideato e coordinato dal Corpo Forestale dello Stato con il Centro Nazionale Biodiversità Forestale Bosco Fontana, l'Università La Sapienza di Roma, l'Università degli Studi Roma Tre, il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la Regione Lombardia e il Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura di Firenze. La riserva ha un elevato interesse conservazionistico ed è stata inserita tra le aree di studio del progetto perché potrebbe ospitare tre specie di coleotteri (Cerambyx cerdo, Lucanus cervus, Morimus asper/funereus) che rivestono un ruolo ecologico così importante nell'ecosistema forestale da dover essere protetti dai rischi che ne minacciano la sopravvivenza, pena il benessere di tutta la comunità animale e vegetale con cui vivono.

L'obiettivo del progetto Life "MIPP", infatti, è quello di sviluppare e collaudare metodi innovativi per censire le popolazioni italiane di nove specie di insetti (cinque coleotteri, tre farfalle e un ortottero) così da determinare il loro stato di salute e mettere in atto, là dove sia necessario, strategie di conservazione. Si tratta di insetti così importanti da esser stati inseriti nella lista degli animali da proteggere individuata dalla cosiddetta "Direttiva Habitat", una disposizione europea il cui scopo è salvaguardare la biodiversità degli stati membri attraverso la conservazione degli habitat naturali e delle specie animali e vegetali che ci vivono.

Nel caso dei tre coleotteri in questione, la principale minaccia alla loro sopravvivenza è rappresentata dalle cattive pratiche di gestione delle foreste in cui vivono. Mentre gli esemplari adulti vivono sugli alberi maturi, infatti, la vita delle larve è spesso legata al legno marcescente, che con i suoi microhabitat sostiene la vita di circa il 30% delle specie di un ecosistema forestale. Purtroppo, soprattutto nelle foreste utilizzate per la produzione di legname, il legno morto viene spesso rimosso privando le specie che dipendono da questo elemento per parte del loro ciclo vitale di una risorsa indispensabile. Da qui la necessità di censire le popolazioni di questi insetti per meglio capire come e dove intervenire per scongiurarne la scomparsa