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la polemica elettorale

M5S contro il sindaco ubiquo La replica: «Basta sbraitare»

M5S contro il sindaco ubiquo La replica: «Basta sbraitare»

Dopo la “bastardaggine” dell’amministrazione ferrarese, ad entrare nel mirino del Movimento 5 Stelle è l’ubiquità del sindaco Tiziano Tagliani, che «non perde un minuto per apparire ovunque, nella...

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Dopo la “bastardaggine” dell’amministrazione ferrarese, ad entrare nel mirino del Movimento 5 Stelle è l’ubiquità del sindaco Tiziano Tagliani, che «non perde un minuto per apparire ovunque, nella sua veste istituzionale, assolvendo a tutti gli impegni di massima visibilità», tra «premiazioni e inaugurazioni di ogni genere, sino alla visita al Quirinale dal Presidente della Repubblica, uno spot strumentale e spudorato». Sotto tiro finisce anche la chiusura dell’esperienza di «Ermitage Italia», progetto «inaugurato solennemente nell'ottobre 2007» e oggi passato ai «veneziani, che forse riusciranno a gestirlo un tantino meglio». La lista certificata da Beppe Grillo torna a battere sul tasto degli «spazi ristretti» concessi ai candidati concorrenti, dei «banchetti impediti, controllati e contestati senza motivo dalla polizia municipale (come successo giovedì scorso in area mercato), regole e costi (350 euro per una sala!) fortemente penalizzanti per chi, come il M5S, non dispone di risorse economiche». E dopo l’invettiva, non proprio ‘centrata’ su Ferrara, contro «la Democrazia cristiana che lì governa da 68 anni», scagliata sabato 10 maggio da Ilaria Morghen dal palco di Bologna, arriva la denuncia del «potere enorme, indiscusso e mai ostacolato sin dall'era Soffritti-Cristofori che, come tutti i ferraresi doc ben sanno, hanno governato assieme questa città, spartendosi spazi di influenza e di potere per anni. Per questo il Pd, l'ibrido cattocomunista, ha trovato a Ferrara terreno fertilissimo e ha moltiplicato i propri tentacoli, arrivando ovunque». Il risultato, secondo il M5S, è un «muro di omertà, una rete di "do ut des" che condiziona la vita di una grossa fetta di cittadinanza», che in parte vive «sotto ricatto, col timore di perdere il posto di lavoro». Al «sindaco Pinocchio» i grillini rispondono con la promessa di «trasparenza: apriremo il pentolone». L’approccio, molto condito, ha suscitato la reazione della lista “Ferrara Concreta”, che sostiene la ricandidatura di Tagliani. «Troppe urla, inesattezze e aggressività», denuncia il portavoce Roberto Serra che sferza «l’atteggiamento della pentastellata Ilaria Morghen, che si atteggia a perseguitata e nei giorni scorsi ha dato del ‘bastardo’ a Tagliani e ha definito in rapporto al sisma 2012 ‘merdosa’ la scuola statale frequentata dal figlio». È sbagliata l’idea che «sbraitare può sostituire l’assenza di idee e l’inettitudine al confronto», prosegue Serra, che allunga la stoccata: «La conoscenza della storia locale magari avrebbe permesso alla Morghen di non dire inesattezze sui governi della città». Cultura, sport e associazionismo sono - secondo “F.C.” - un antidoto contro questo «triste spettacolo. Di tutto il resto si può fare a meno». (gi.ca.)