Un concerto per sostenere l’Ado
L’ “Incontro con Puccini”, tenutosi ieri al Comunale a favore dell’Ado, sottolineato dall’esecuzione delle arie delle sue opere più famose, ha avuto il successo che meritava. Un pubblico numeroso e...
L’ “Incontro con Puccini”, tenutosi ieri al Comunale a favore dell’Ado, sottolineato dall’esecuzione delle arie delle sue opere più famose, ha avuto il successo che meritava. Un pubblico numeroso e soprattutto generoso, nonostante la bella giornata invitasse più ad una gita al mare che a un pomeriggio a teatro, ha apprezzato le qualità interpretative dei cantanti, del coro polifonico di Santo Spirito e dell’Università degli studi di Ferrara accompagnati dall’Orchestra Città di Ferrara e di France Dariz che ha sostituito all’ultimo minuto il soprano Anna Pirozzi. All’omaggio del grande compositore italiano si è associato quella famiglia Gavagna che ha voluto finanziare il concerto dedicandolo all’imprenditore di Masi Torello Nino Gavagna, che aveva contribuito a costruire il paese e per il quale aveva speso buona parte della sua vita all’insegna della generosità e dell’onestà insieme alla moglie Elsa e ai loro quattro figli. Come infatti la figlia Susanna ha voluto ricordare con una dolcissima pagina che ha aperto il libretto di sala dove ripercorre le tappe della vita di questo «gentiluomo e galantuomo». Fra il primo e il secondo tempo Daniela Furiani presidente Ado, appena costituitosi in Fondazione, ha ringraziato il sindaco presente in sala, i cantanti, l’orchestra, il pubblico, i suoi medici e i suoi volontari senza i quali l’attività dell’hospice non potrebbe svolgersi. Ha poi illustrato il progetto “Casa del sollievo”, una struttura qualificata che sorgerà in un’area data in comodato d’uso dal Comune di Ferrara, dove si assisteranno persone affette da sla, sclerosi multipla e a sostegno delle famiglie; 24 posti letto in un ambiente moderno, luminoso ed attrezzato dal punto di vista assistenziale. L’invito è di acquistare con il valore di 50 euro un mattone per poter dire «anch’io ho contribuito a realizzare questo grande sogno».
Margherita Goberti