La Nuova Ferrara

Ferrara

Aspiranti sindaco dalla parte delle radici

di Gioele Caccia
Aspiranti sindaco dalla parte delle radici

Destra, sinistra e centro. I percorsi, talvolta tortuosi, e le scelte che resistono agli anni degli otto candidati del capoluogo

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Da Don Sturzo a Berlusconi, da Garibaldi e Cavour a a Pertini e a Papa Francesco. L’orizzonte dei riferimenti politico-culturali degli otto aspiranti sindaco ferraresi si espande in lungo e in largo nell’arco temporale coperto dai libri di storia, fino all’attualità. Poi c’è l’altra storia, quella personale di ognuno dei candidati. Quali radici (se c’erano) hanno ispirato le loro scelte politiche, a volte imprevedibili e tortuose come un sentiero di montagna?

Marica Felloni, nata politicamente col Pdl, poi abbandonato per Azione Popolare (Ap) e oggi candidata per una «lista civica», ammette di non avere punti di riferimento incardinati nel passato remoto. «Se devo citare qualcuno dico Papa Francesco - risponde - perchè il rinnovamento che sta imponendo alla Chiesa è un esempio da seguire anche per i politici». Giuseppe Fornaro, invece, rivendica fondamenta politiche ben piantate nell’organizzazione giovanile dell’ex Pci e poi nel Partito comunista di Berlinguer, con un’ulteriore deviazione a sinistra, nel Prc, quando il «Pci ha iniziato a perdere la sua anima per trasformarsi un po’ alla volta in quello che è diventato: il Pd. Oggi - commenta sconsolato - di persone come Berlinguer si è perso lo stampo». Mario Zamorani sfodera la sua «coerenza» di radicale, liberale e federalista europeo. «Un percorso lungo oltre 30 anni - rivendica - ma nel tempo si è arricchito dell’esempio di personalità come Coscioni e Welby». Ilaria Morghen, grillina convinta, dichiara le sue originali simpatie di destra e considera decisivo per le sue scelte attuali, in un’intervista rilasciata a un quotidiano on line, «lo scioglimento di An in Forza Italia. Lì è davvero finito tutto». Vittorio Anselmi ha iniziato come studente radicale per incrociare il garofano craxiano e Berlusconi. Ostenta le sue radici «liberali» con Einaudi e Gobetti.

Francesco Rendine simpatizzava in gioventù per la destra (Msi) e i laici del Pri, persino per i radicali. Oggi ha scelto l’opzione ‘civica’ e il suo tracciato politico, passato per Forza Italia, An, Pdl e Fli, fino a Gol, con riferimenti storici dichiarati a Garibaldi e Pertini fa pensare che forse non sarà l’ultimo approdo.

Francesco Fersini ha tratto ispirazione da Comunione e Liberazione, ma anche dal ‘curriculum’ liberale del padre. I cristiano sociali ex Dc ed ex Ppi hanno aperto la strada in politica a Tiziano Tagliani che cita l’ex sindaco di Firenze, Giorgio La Pira, mentre oggi milita nello stesso partito di un altro ex sindaco di Firenze: Matteo Renzi.