Un aiuto a undici bimbi bielorussi
La fondazione Aiutiamoli a Vivere li ospiterà nei mesi estivi
COPPARO. Anche nel 2014 la fondazione Aiutiamoli a vivere ospiterà dei bambini e ragazzi provenienti dalla Bielorussia. Questa grazie all'impegno del Comitato di Ferrara-Copparo, che prevede l'impegno per undici ragazzi ospitati in famiglie del territorio, e in collaborazione col comune di Copparo, come spiega la responsabile della fondazione (che conta una ventina di soci e collaboratori) Federica Cecchini.
«Cinque ragazzi saranno ospitati quest'estate per un mese, e quattro per due mesi. A luglio, grazie anche ad un progetto sanitario, altri due bimbi saranno oggetti di cure per la fibrosi cistica, accompagnati dalle loro mamme. Con visite anche al centro di cura specializzato Bufalini di Cesena, per i trattamenti fisioterapici. Un intervento questo-sono sempre sue parole-reso possibile grazie all'impegno del comune di Copparo nella persona del sindaco Nicola Rossi, che ha fatto mettere a disposizione gratuitamente un appartamento. Con questa grande disponibilità si è reso quindi possibile questo progetto umanitario della nostra fondazione (presente nel Ferrarese e nella zona ormai da oltre 15 anni). Senza contare anche gli aiuti alimentari che in passato ci hanno dato alcune realtà commerciali come Coopestense e Aliper». I ragazzi (età tra massima sui 10-11 anni) provengono dalla capitale Minsk e dal territorio della città di Vitebsk. In gran parte sono ospiti di orfanotrofi, che il governo bielorusso ha deciso di chiudere entro il 2014. Come gli anni scorsi, faranno varie attività, anche sportive e ancora terapie nella piscina del Centro Nuoto di Copparo (sempre in prima fila in questi e altri interventi ndr). Anche col teatro De Micheli la fondazione ha trovato sempre grande disponibilità per iniziative culturale per la raccolta di fondi grazie al direttore Luciano Giuriola e a Sergio Guglielmini. «Ringraziamo -conclude la Cecchini- tutti i collaboratori e famiglie che ci danno una mano . I ragazzi ospiti sono in numero inferiore rispetto al passato, ma la solidarietà non è cessata».