Ultimi ‘botti’di Fornaro
Sanità, stop ai contratti Prog.Este. Ambiente: chiudere inceneritore e turbogas
«Se vinceremo chiederemo alla Regione di rescindere il contratto con Prog.Este». Ultimi fuochi d’artificio, ultimi fuoriprogramma per i candidati sindaco: ieri Giuseppe Fornaro (Valori di sinistra) ha chiuso la sua campagna elettorale con un comizio in piazza Savonarola seguito da una sessantina di persone. Grande spazio alla sanità, con la proposta (non scritta nel programma depositato) di chiudere i rapporti con il consorzio di imprese che ha finito di costruire l’ospedale di Cona a proprie spese, in cambio dell’appalto per trent’anni dei servizi non sanitari. «Quell’appalto ci costa 23,6 milioni di euro l’anno anziché i 20 del vecchio ospedale: in trent’anni l’aumento varrà almeno 108 milioni, come aver costruito un secondo ospedale. Il project financing sta strangolando la sanità, distraendo risorse dall’assistenza». Prova ne sono, secondo Fornaro, il taglio di 77 posti letto, tra giugno e settembre, perché il personale che andrà in ferie non sarà sostituito («non ammalatevi sennò siamo fottuti»), e i tagli di posti già effettuati alla Ginecologia, Medicina ad alta rotazione e Urologia. Un bersaglio di tutta la campagna è stata l’Ausl, «che ha deciso di tenere nel cassetto sette milioni e mezzo di euro per la non autosufficienza, a fronte di bisogni insoddisfatti – ha ribadito –. Alla mia denuncia l’Azienda ha risposto con un comunicato incomprensibile in burocratese, in cui però ha confessato di voler tenere bassa l’offerta perché si mantenga bassa la domanda». L’altro grande tema del suo impegno è l’ambiente, che per il candidato sindaco significa innanzitutto salute, «visto che ognuno di noi conosce almeno una persona che si è ammalata di tumore. Questo non è un castigo divino, ma il risultato di Petrolchimico, vecchio inceneritore, nuovo inceneritore e turbogas, che oltretutto produce un’energia più cara della media nazionale, mentre noi ci respiriamo l’anidride carbonica che produce». E allora, «basta farci prendere per i fondelli, la lobby di Hera condiziona questa amministrazione, davanti a Hera il Pd si stende come uno zerbino accettando progetti anche contro l’interesse delle città che amministra». Lui da sindaco spegnerebbe l’inceneritore («certo non in un giorno») e si opporrebbe a una nuova centrale geotermica.
Gabriele Rasconi