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«Sulla strada non si scherza»

«Sulla strada non si scherza»

Cerimonia del progetto “Young Europe” rivolto agli studenti sulla sicurezza

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“Young Europe” è un progetto che ha coinvolto a Ferrara 343 studenti e si auspica che nel corso del prossimo anno i partecipanti possano raddoppiare.

“Young Europe” il film di Matteo Vicino che parla della sicurezza stradale è stato diffuso su grande scala a livello nazionale e visto da migliaia di studenti delle scuole superiori. In città le proiezioni si sono tenute lo scorso marzo al Boldini, all'Urlo e all'Area giovani. Otto le scuole che hanno partecipato ("Ariosto", "Einaudi" e "Aleotti" con il maggior numero di alunni) e il messaggio è stato colto dagli studenti. Ieri mattina nella sala Arazzi del Palazzo Municipale, una cinquantina di ragazzi (in rappresentanza delle varie scuole) hanno ricevuto in omaggio per le biblioteche scolastiche il romanzo “Young Europe” perché Vicino, prima di andare dietro la macchina da presa e realizzare un lungometraggio omonimo, aveva messo quelle storie su carta. Storie di ragazze e ragazzi che devono fare i conti con le proprie vite. «Il film ci ha toccati da vicino, il messaggio è arrivato forte e chiaro perché - spiega uno studente dell'”Ariosto” - tratta il tema della sicurezza stradale in maniera diversa: non è un filmato “scolastico”, sono storie verosimili che riguardano tutti noi. Il rischio di rimanere vittime di incidenti stradali è un peso che ognuno di noi porta dentro».

Il regista, dopo aver ringraziato gli studenti per la presenza e per i vari interventi, ha voluto soffermarsi sul libro: «Non lo apro da circa quattro anni, ovvero, più o meno da quando l'ho pubblicato. Se volete il mio parere - afferma rivolgendosi alla nutrita platea - è anche meglio del film. Ora sto lavorando a "Vanity" il mio prossimo film che racconta la storia di due fratelli ma più di questo non posso svelare».

E parlare di sicurezza stradale è quanto mai importante in questo periodo, dove purtroppo le cronache vedono troppi giovani morire negli incidenti stradali.

Samuele Govoni