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La lista nera degli alimenti: così lontani così inquinanti

Dalle ciliegie cilene ai mirtilli argentini fino agli asparagi del Perù salgono sul podio della top ten dei cibi che inquinano perché arrivano sulle tavole degli italiani dopo lunghi viaggi con mezzi...

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Dalle ciliegie cilene ai mirtilli argentini fino agli asparagi del Perù salgono sul podio della top ten dei cibi che inquinano perché arrivano sulle tavole degli italiani dopo lunghi viaggi con mezzi inquinanti che consumano petrolio ed emettono gas ad effetto serra. È quanto emerge dal Dossier “Lavorare e vivere green in Italia” con la top ten dei cibi che inquinano di più. Secondo la Coldiretti consumando prodotti locali, di stagione e a km zero e facendo attenzione agli imballaggi, una famiglia può arrivare ad abbattere fino a mille chili di anidride carbonica l'anno. “Fare la spesa con attenzione all’ambiente significa anche impegnarsi per il territorio, la cultura, le tradizioni ed i prodotti che rendono il Made in Italy unico e competitivo nel mondo e quindi sostenere l’economia e il lavoro in Italia in un difficile momento di crisi”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. E quando non sono questi prodotti a causare problemi ambientali, ecco arrivare le contraffazioni che speculano sui prodotti che richiamano il nostro migliore made in Italy e che generano un giro di oltre 60 miliardi di euro sui mercati mondiali. "Sapere esattamente cosa si mangia è un diritto inalienabile dei consumatori e per questo occorre una etichetta d’origine chiara e trasparente e norme severe, applicate con rigore, nei confronti di chi froda e specula sul cibo e sulla sicurezza dei cittadini" è stato il richiamo forte di Rosario Trefiletti a nome di Federconsumatori, appoggiando le proposte di Coldiretti sulla regolamentazione del settore. Senza trascurare l’altro aspetto dell’agroalimentare, "quello nel quale si insinuano attività criminali nel riciclaggio di cibi, nel commercio di prodotti illeciti, scaduti, fasulli" e contro il quale Coldiretti ha messo in campo una Fondazione e un comitato scientifico presieduto da Giancarlo Caselli, per monitorare e contrastare l’illegalità che fa male ai cittadini e alle imprese. (a.t.)