Monia Benini, incarico europeo
Fa parte del gruppo di comunicazione M5S a Strasburgo
Una ferrarese al Parlamento europeo. Non sui banchi dell’emiciclo, piuttosto dietro le quinte. Parliamo di Monia Benini, qualche anno fa protagonista della vita politica locale, da pochi giorni componente del gruppo di comunicazione del Movimento Cinque Stelle a Strasburgo. Con un incarico di un certo peso, per giunta: coordinatrice dell’area stampa. La nomina ha creato un po’ di subbuglio tra i simpatizzanti grillini ma soprattutto tra chi li contrasta: agli occhi salta il compenso di rilievo (si parla di 4.200 euro netti mensili) e il fatto che la stessa Benini sia esponente del Movimento per il Bene Comune, formazione che si presentò alle politiche del 2008. Lei alle critiche non risponde direttamente: su Facebook ieri si è limitata a postare il proprio curriculum “per semplificare la vita a chi in questi giorni si affanna in ricerche su chi sono e cosa faccio”: traduttrice freelance con ottima dimestichezza con le lingue inglese e francese, una laurea in Lettere e un’altra magistrale in Giornalismo e Nuovi media ottenuta pochi mesi fa all’Università di Ferrara, corsi per la carriera diplomatica. In più un’attività pubblicistica che l’ha portata a scrivere libri molto critici sulla conduzione delle politiche continentali, tra cui “La guerra dell’Europa”, “Come liberarsi della dittatura europea” e “Sterminio segreto”. Sul web i più critici la bollano come membro del movimento che si oppone alle scie chimiche, che sospetta che le scie di condensazione rilasciate dai velivoli siano composte da agenti biologici o chimici fortemente dannosi. Rimane la certezza di una nuova incarnazione politica della Benini la quale in passato fu segretaria provinciale dei Comunisti italiani e presidente dell’Amsefc; dopo una serie di contrasti e liti interne, uscì dal partito assieme a Nando Rossi, di cui poi divenne assistente parlamentare.
Fabio Terminali