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Fini: «Faccio il giro d’Italia e fra un anno ne parliamo»

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Duecento alla Festa Tricolore. Il patron Lodi: «Aiutaci a ricostruire la destra» Il leader: «Dobbiamo parlare con la gente e recuperare un rapporto di fiducia»

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FERRARA. Alla fine per Gianfranco Fini è stata una standing ovation, con tanto di “Fini, Fini, Fini” finale da parte del pubblico. Nulla a che fare con i grandi sfarzi di un tempo: ad assistere all’incontro c’erano circa duecento persone ma con tanta voglia di ripartire.

Fini ha subito spiegato perché ha partecipato alla Festa Tricolore di Mirabello, giunta quest’anno alla sua 33ª edizione: «Come mi ha detto Vittorio Lodi (fondatore e organizzatore della manifestazione) quando mi ha invitato: la storia continua».

E ha così proseguito: «Oggi il centrodestra è profondamente diviso, credo che la cosa più urgente da fare sia cercare di capire dove abbiamo sbagliato e cosa occorre fare per riconquistare la fiducia degli elettori rimasti delusi. Il distacco non è solo tra i partiti ma tra una fetta consistente della pubblica opinione». Vittorio Lodi nell’introdurre l’ospite d’onore della festa, ha tentato di nascondere la commozione dietro un «abbassamento di voce dovuto a un colpo d’aria…».

Gli applausi hanno però riscaldato l’imprenditore locale che ha proseguito: «Nel 2012, poche settimane dopo il terremoto, Fini è venuto qui tra le macerie, tutto era distrutto ma abbiamo avuto il coraggio di ripartire. Io e la mia famiglia abbiamo ricostruito l’azienda e chiedo a te - dice rivolgendosi al politico - di ricostruire la destra italiana». Nel corso del suo intervento durato un’ora, Fini ha cercato di fare il punto della situazione parlando del centrodestra ma anche del governo Renzi e, soprattutto, della gente comune: «A tutti coloro che in questo momento si chiedono cosa fare io dico: incontriamoci, parliamo, cerchiamo di capire come rendere possibile nel corso del tempo la costruzione di un'alternativa».

E sulle elezioni regionali in Emilia Romagna ha detto: «Anche in questa regione il centrodestra fatica a trovare la fiducia delle persone per contrastare il centrosinistra nonostante tutti gli avvenimenti degli ultimi giorni». Quella di Mirabello per Fini è infatti la prima data di un “giro d’Italia” necessario per ristabilire un rapporto tra la politica e le persone: «Cominceremo con assemblee che saranno aperte. Continueranno gli sfottò nei miei confronti ma non mi fanno né caldo né freddo, e - continua Fini - tutti coloro che parteciperanno a queste assemblee sappiano fin da ora che non serviranno per predisporre organigrammi al fine di ottenere un posto nelle elezioni future».

E conclude: «Dobbiamo serrare i ranghi e lavorare insieme. Tra un anno, al termine di questo “giro di Italia”, ci ritroveremo qui a Mirabello per vedere se qualcosa è cambiato. Io mi impegnerò per ridare speranza all'elettore deluso».

Samuele Govoni