Lo ieratico Quirico e le storture umane di Marcenaro
«Per me l’essenza del giornalismo è solo questa: guadagnarsi il privilegio di entrare nel dolore e alla sofferenza quotidiana delle persone, e poterne scrivere». Uno ieratico e coinvolgente Domenico...
«Per me l’essenza del giornalismo è solo questa: guadagnarsi il privilegio di entrare nel dolore e alla sofferenza quotidiana delle persone, e poterne scrivere». Uno ieratico e coinvolgente Domenico Quirico ci ha messo pochissimo a tirare dalla sua parte la platea dell’Estense, come aveva fatto in mattinata con le giurie. Il libro suo e del belga Piccinin da Prata («grazie all’Italia che ci ha salvati, il mio paese non faceva niente») ha messo al centro «non la storia della nostra prigionia in Siria, ma quella di 22 milioni di persone che ad un’ora e mezza di aereo da qui soffrono ogni giorno. Nel silenzio». Hanno colpito lo sconforto di Barbera-Feltri sull’economia («quando era sull’orlo del default ci siamo mossi, poi è tornato tutto come prima») e fede negli e-book di Pigi Battista. Le storture umane d Marcenaro uscivano dagli schemi, tanto che Stefano Scansani (la Nuova) ha dovuto chiarire: «Che c’entra con il giornalismo? È una lezione sull’importanza della scrittura che con il web potrebbe evaporare».