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«Mia moglie soffriva tanto. Ecco perchè l’ho uccisa»

«Mia moglie soffriva tanto. Ecco perchè l’ho uccisa»

Cento, dal giudice l’anziano che ha accoltellato la moglie: decisi gli arresti in casa

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Poco meno di mezzora davanti al giudice, per spiegare il perchè della decisione di cancellare la vita della moglie Carmen Tassinari, 80enne: perchè soffriva troppo, anche solo a toccarla, ha spiegato Giuseppe Parmiani, l’82enne che ha ucciso la donna sabato sera nella camera da letto della casa in cui abitavano da anni, in via Borselli a Cento.

A conclusione dell’udienza che si è svolta in tarda mattinata in tribunale, la pm Barbara Cavallo ha chiesto la custodia agli arresti domiciliari per l’anziano, mentre il suo difensore Giampaolo Remondi, dal punto di vista tecnico, ha chiesto la liberazione poichè non sussistono gli elementi per la sua detenzione, non c’è nessun pericolo che giustifichi esigenze cautelari. Rilievi tecnici, sui quali ha deciso concedendo i domiciliari e la possibilità di uscire di casa dalle 10 alle 12. Durante l’interrogatorio reso, Parmiani tra lacrime e commozione ha confermato quanto aveva già detto: la moglie stava malissimo da anni e si era aggravata negli ultimi mesi.

Ha ricordato il sabato sera della tragedia, quando dopo averla messa a letto si era coricato vicino a lei, ma soffriva, stava male e si lamentava solo a toccarla. D’ impeto, senza pensare a ciò che stava facendo, è andato in cucina, ha preso il coltello e l’ha colpita. Non ce la faceva più a vederla in questo stato di sofferenza e ha preso la decisione all’improvviso. Ma è possibile che anche la moglie stessa lo abbia chiesto? Un dubbio degli stessi inquirenti e del difensore, per cui l’anziano ha spiegato che quando la moglie stava bene gli aveva sempre detto che se fosse rimasta invalida avrebbe preferito morire, lo ripeteva anche quando era lucida. Ma sabato sera ha agito lui, d’impulso. E lo ha ripetuto ai magistrati piangendo, creando una situazione di estrema commozione in tutti i presenti. Restano gli atti tecnici, ma c’è poco da indagare: l’autopsia fissata per oggi, i test sui reperti e il coltello. Poi i funerali, nei prossimi giorni. (d.p.)