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L’alga invade ancora la Sacca di Goro

L’alga invade ancora la Sacca di Goro

Si teme un’altra moria di vongole; la richiesta da più parti è quella di aprire una bocca sul mare per far circolare le acque

11 settembre 2015
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La sacca di Goro ancora in pericolo. Dopo l’acqua anossica che ha distrutto le colture di vongole lo scorso luglio, ora sono le alghe a preoccupare i pescatori e il sindaco Diego Viviani. Una massa verde, di grandi proporzioni, ha trasformato l’acqua in una distesa verde, simile a un campo da calcio, che potrebbe distruggere le colture nella parte ovest della sacca. La cosa peggiore è che nessuno sa spiegare questo fenomeno così massiccio, vuoi per il periodo (settembre e ottobre non sono mesi in cui di solito si presentava il problema), vuoi per le scarse piogge degli scorsi mesi che hanno limitato la presenza di ossigeno. Quello che è certo, per pescatori e per il sindaco, è la mancanza di ricambio d’acqua all’interno della Sacca che rende il bacino facilmente soggetto a queste problematiche.

«Bisogna intervenire aprendo delle bocche a mare», è il grido di Fausto Giannella, pescatore e consigliere comunale di opposizione. «Meccanicamente non si possono spostare - continua Giannella - si deve ripristinare la circolazione dell’acqua per farle uscire. Se marciscono qui muore tutto perché assorbono ossigeno e si forma il famoso fenomeno dell’acqua bianca. La sacca è ferma, è una palude. La bocca a mare è praticamente secca, le fosse verso il Po sono chiuse e quindi non c’è più circolo d’acqua». Il pescatore ha le idee chiare sulla soluzione al problema: «Gli studi ci sono già tutti. La Regione deve ascoltare i pescatori. Qui l’unica cosa da fare è aprire una bocca a mare. Questo è quello che chiedono i pescatori ed è quello che serve».

Tutta questa situazione lascia comunque interdetto lo stesso consigliere: «In questo periodo non si era mai visto una cosa del genere non si riesce più a pescare. È assurdo quello che sta succedendo. Questo aspetto si verificava a giugno non è mai successo a settembre. Stiamo cercando di ripartire e abbiamo già grossi problemi. Stiamo a casa e non lavoriamo. I danni dell’anossia hanno prodotto una perdita nell’ordine di due, tre milioni di euro. Se anche le colture della parte ovest dovessero morire sarebbe una situazione difficilissima».

Da due settimane gli abitanti e i pescatori di Goro vedono crescere rigogliosa nella sacca l’alga rigida (una particolare varietà): «È situazione un po’ anomala perché siamo a fine estate - spiega il sindaco Viviani - ma soprattutto per la mole di alghe. È difficile trovare la causa, in teoria dovrebbero essere arrivati meno nutrienti dal fiume. Speriamo ci dia una mano il vento per rimescolare l’acqua».

Anche il sindaco concorda sul tipo di intervento da eseguire: «Consiglierei un’apertura perché porterebbe molti benefici. Avevamo già incontrato l’autorità di bacino. Ora chiederemo di velocizzare le procedure per intervenire».

Andrea Perini