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due comuni uniti

Poltronieri: «Il nuovo ente sarà Terre del Reno»

di Marcello Pulidori
Terre del Reno: il nuovo comune che nascerà dalla fusione tra Sant'Agostino e Mirabello
Terre del Reno: il nuovo comune che nascerà dalla fusione tra Sant'Agostino e Mirabello

La sindaca di Mirabello annuncia il nome del Comune che nascerà a seguito della fusione con Sant’Agostino. L’1 marzo la “benedizione” della Regione

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MIRABELLO. Ora è ufficiale. Il nome del Comune che nascerà dalla fusione tra Mirabello e Sant’Agostino si chiamerà Terre del Reno. Lo ha annunciato ieri mattina, interpellata al proposito, la sindaca di Mirabello, Angela Poltronieri (che assieme al collega santagostinese Fabrizio Toselli è stata la vera macchina motrice dell’iter): «Sì - ha risposto la Poltronieri al telefono -, possiamo dire che il nuovo ente che nascerà lo chiameremo così, Terre del Reno. È il nome scelto dai nostri cittadini, quello che ha ricevuto i più numerosi e convinti consensi, quello - ha aggiunto la sindaca - che dà il senso di una terra lambita dallo stesso fiume, il Reno».

Terra e Reno, così che il nome viene quasi da sè. La Poltronieri (ieri peraltro abbiamo cercato anche Toselli, ma la giornata intensissima di impegni ci ha impedito di parlargli) si è detta particolarmente soddisfatta, non soltanto per il nuovo nome uscito dalle “consultazioni” con i cittadini, ma soprattutto dalle benefiche conseguenze che questo accorpamento tra enti comunali avrà su tutto il territorio interessato: «L’1 marzo - ha, tra l’altro, annunciato la stessa sindaca - assieme ad un rappresentante della giunta regionale verrà di fatto sancito il primo, fondamentale passo per arrivare ad iter concluso alla nascita vera e propria, istituzionale, del nuovo Comune di Terre del Reno».

Il Comune che sta per nascere avrà circa 10.200 abitanti (poco meno di Portomaggiore, tanto per avere un’idea); l’assemblea legislativa regionale, o consiglio regionale che dir si voglia, avrà poi un termine entro cui dovrà indire il referendum di conferma (la stessa prassi venne seguita per Fiscaglia dopo la fusione tra Massa Fiscaglia, Migliarino e Migliaro, e con la iniziale supervisione del commissario prefettizio Carlo Torlontano, all’epoca viceprefetto vicario) cui saranno chiamati i cittadini.

Dopo la fase referendaria si entrerà nel vivo del procedimento amministrativo-burocratico: dovrà essere nominata una sede legale, gli (a quel punto) ex Comuni verranno modulati al rango di frazioni e al termine del mandato prefettizio (come la normativa prevede) verranno indette le elezioni amministrative. Dal verdetto delle urne, infine, usciranno il primo sindaco e il primo consiglio comunale di Terre del Reno. Una fase affascinante, ma non priva di elementi di grande concretezza. Prima di tutto, economica: il nuovo Comune difatti riceverà dallo Stato e dalla Regione per i primi 3 anni un contributo annuo di oltre 1 milione di euro, per un totale di quasi 11 milioni di euro che entreranno nelle casse del neonato ente nell’arco di 15 anni. Il solco è tracciato. Finalmente una certezza, nel ginepraio delle (quasi) novità che riguardano (vedi Province) gli enti locali di questo Paese.

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