Ambulanze ai volontari, no dei sindacati
Da agosto 2,7 milioni di servizi tolti a Cidas e gestione diretta. Cgil e Cisl: come faranno a garantire turni di dodici ore?
Quasi tutto il servizio sanitario di emergenza 118, le ambulanze di soccorso per intenderci, in mano al volontariato. È questa la prospettiva per tutta la provincia a partire dall’1 agosto, che viene vissuta dai sindacati come un incubo. «C’è il rischio-certezza di perdita di ulteriori posti di lavoro ad alto contenuto professionale - segnalano Cgil e Cisl funzione pubblica - A prescindere, solo al momento, dalla questione occupazionale ci piacerebbe sapere chi controlla, chi e cosa, e chi garantisce ai cittadini il servizio sanitario adeguato al bisogno di emergenza del momento».
L’Asl, scrivono i sindacati, ha deciso «in queste settimane», a seguito di una manifestazione d’interesse diffusa il 7 luglio, di affidare per una cifra di 2,7 milioni di euro l’anno il servizio alle associazioni di volontariato. Lo spunto è offerto dalla Regione, che «a firma dell’attuale direttore generale dell’azienda ospedaliera-universiaria della città», cioè Tiziano Carradori, già nel 2014 indicò come strada «prioritaria» l’affidamento del servizio di soccorso al volontariato accreditato e «controllate periodicamente in riferimento ai requisiti previsti». Ora, con questa procedura, l’Asl sottrae di fatto alla Cidas la sua quota di servizio, nella quale trovano lavoro una quindicina di operatori, mantenendo solo in parte quella gestita dal personale Asl.
I sindacati sollevano dubbi sul futuro servizio, «anche in tema di legalità del rapporto di lavoro», e promettono «una battaglia che mette al centro il lavoro e la qualità dei servizi sanitari». Partono chiedendo un resoconto dei controlli effettuati sulle ambulanze dei volontari, «come e in che modo possano essere garantiti i servizi richiesti nei vari capitolati». Ad esempio, «l’associazione di volontariato che si aggiudicherà il servizio Ferrara 02 deve garantire la presenza di 17.472 ore annue che tradotto significa 16 operatori sempre presenti che prestano la totalità del loro tempo (almeno 12 ore al giorno sempre) al servizio. Questi volontari - è il quesito sindacale - hanno un lavoro che consente di vivere?». (s.c.)
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