La giunta è decisa «Diciamo no a tutte le perforazioni»
CENTO. «Un ordine del giorno per dire no a tutte le perforazioni nel Centese, compreso il progetto Reno Centese. Sarà presentato in consiglio comunale a settembre, per ribadire la contrarietà della...
CENTO. «Un ordine del giorno per dire no a tutte le perforazioni nel Centese, compreso il progetto Reno Centese. Sarà presentato in consiglio comunale a settembre, per ribadire la contrarietà della città di Cento a qualsiasi trivella in questo territorio».
Così il sindaco Fabrizio Toselli ha chiuso la conferenza tenuta giovedì sera in piazza Guercino dalla dottoressa Maria Rita D'Orsogna, ambientalista e docente universitaria alla California State University Northridge. In linea con quanto già fatto nel Comune di Sant'Agostino a livello istituzionale, e dopo aver manifestato nel 2009 piena contrarietà al progetto di stoccaggio del gas a Rivara, Toselli ha ribadito in piazza l'intenzione di proseguire la battaglia per impedire nuove perforazioni del territorio, a cominciare dal progetto Reno Centese: «In base al principio di precauzione - ha detto Toselli - questo progetto non deve partire. Faremo un lavoro con i Comuni vicini, per allinearci in tal senso. Le nostre comunità hanno bisogno di serenità e di ripartire con fiducia. Dopo il sisma, l'ombra e il timore delle trivelle lo lasciamo ad altri». L'occasione, l'incontro su "Conseguenze delle estrazioni petrolifere in terra e mare", organizzato dai Cittadini a 5 Stelle Cento e Frazioni, in collaborazione coi MoVimenti 5 Stelle di Ferrara, Finale Emilia e Pieve di Cento, e No Triv Ferrara. Facendo riferimento alla letteratura scientifica, la D'Orsogna ha parlato delle correlazioni tra estrazione di idrocarburi e sismicità moderata e grande: «È dal 1950 che nel mondo, si parla di rischio sismico e di sismicità indotta. Si sa da tantissimo tempo che queste attività, che siano dirette, di stoccaggio sotterraneo o di reiniezione di fluidi di scarto, vanno a cambiare gli equilibri del sottosuolo».
Poi il punto sul Rapporto Ichese, in cui «si diceva che sarebbe stata proprio l'attività svolta nel pozzo di estrazione/ iniezione del Cavone a causare il sisma in Emilia. Ma oggi, il Rapporto e i suoi contenuti, sono stati annullati». Evidenti e comprovati poi, per la D'Orsogna «i rischi e le conseguenze causate dall'inquinamento, su ambiente e salute dell'uomo. Invece di curare le bellezze del territorio, vogliamo trasformarci in una mega raffineria, o un super campo di gas? Un motivo intelligente per farlo non riesco a trovarlo». (b.b.)
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