Unioni civili, «Noi pronti a dire sì»
Massimiliano De Giovanni e Giorgio Paparo: la data a febbraio, magari con Maisto
Molto probabilmente la loro non sarà la prima unione civile celebrata a Ferrara, ma di certo Massimiliano De Giovanni e Giorgio Paparo sono stati tra i più rapidi a ufficializzare la loro decisione di dirsi sì, dopo il via libera del Consiglio di Stato. Tra 15 giorni entrerà in vigore il decreto ponte, ma la coppia - insieme da nove anni - aspetterà l’arrivo dei decreti attuativi, previsti a inizio dicembre, per fissare la data. «Sarà a febbraio - spiega De Giovanni, già presidente di Arcigay Ferrara - e a celebrare l’unione vorremmo che fosse il vicesindaco Massimo Maisto, che si era offerto in tempi non sospetti ed è sempre stato molto attento ai temi dei diritti civili». Sul numero delle coppie omosessuali ferraresi pronte a “prenotarsi” per le unioni civili (le prime, tecnicamente, potranno celebrarsi già a Ferragosto) ancora non ci sono certezze, «ma una prima indicazione potrebbe emergere sabato sera (oggi, ndr) a “Buon Complealtro” la grigliata organizzata a TerravivaBio di via Delle Erbe per festeggiare i 15 anni di Circomassimo».
Si attende di conoscere, peraltro, gli aspetti tecnici del percorso burocratico che dovranno seguire le coppie (non solo gay) che intendono sposarsi civilmente, assumendo dunque l’obbligo alla coabitazione e alla reciproca assistenza morale e materiale. I coniugi sceglieranno inoltre quale dei due darà il nome alla coppia, mentre non c’è obbligo di fedeltà. La cerimonia viene celebrata davanti a un ufficiale di Stato civile alla presenza di due testimoni, e in caso di divorzio non sarà necessario un periodo di separazione. Dal decreto Cirinnà, però, è stata stralciata la stepchild adoption, negando dunque la possibilità di adottare gli eventuali figli del partner: sarà la magistratura a decidere caso per caso. «Quella per le unioni civili è una battaglia che non è ancora finita - commenta a questo proposito la presidente di Arcigay Circomassimo, Manuela Macario - anche se il disco verde del Consiglio di Stato è un passo fondamentale perché consentirà di vedere i risultati concreti dell’applicazione del decreto».
L’assessore alle Pari Opportunità Annalisa Felletti, invece, interviene per fare chiarezza sulla ventilata “obiezione di coscienza” dei sindaci: «È illegittima sul piano giuridico - taglia corto - non si potrà negare a una qualsiasi coppia il diritto di unirsi civilmente. È un passo importante sul piano della civiltà, un appuntamento che il Paese aspettava da tempo e ora c’è grande attesa per o decreti attuativi».(a.m.)