Ferrara, verso il gestore unico per il gas
Rifornirà tutta la provincia, si prepara un appalto da 500 milioni di euro. Hera e le altre otto contro i colossi
FERRARA. È sicuramente l’appalto del secolo, una dimensione sconosciuta per Ferrara e non solo: la distribuzione del gas affidata ad un unico gestore a livello provinciale promette di scatenare interessi e lobby di rango europeo. Dovremmo in teoria cominciare ad abituarci a questo tipo di operazioni, se è vero che i servizi a mercato andranno progressivamente sottratti agli storici monopoli locali per essere affidati al colosso miglior offerente, ma la realtà è che di gare ne sono state fatte pochissime.
In questi giorni, con la selezione dell’advisor tecnico, il Comune di Ferrara ha invece imboccato la strada che dovrà condurre, al massimo entro l’11 giugno 2018, alla pubblicazione del bando: «Qual è il valore economico dell’appalto? Dovrà essere appunto l’advisor a stabilirlo nel dettaglio, ma si parla di una cifra attorno a 500 milioni di euro: servirà una gara europea» è l’assessore all’Ambiente, Caterina Ferri, a rendere l’idea della dimensione dell’operazione. Si comincia con i 145mila euro che finiranno all’advisor «per l’attività di supporto tecnico amministrativo», in pratica definire il valore residuo delle reti da calcolare nell’importo: le buste vengono aperte in questi giorni e ai primi di agosto si dovrebbe già conoscere il nome.
Il gas naturale, sia da cucina che per riscaldamento, finisce nelle abitazioni dei ferraresi grazie ad un gestore che si occupa della distribuzione all’utente finale, e fino ad oggi i singoli Comuni si sono regolati ognuno come voleva. Il risultato è che nell’ambito di Ferrara, che corrisponde alla provincia, ci sono 9 gestori diversi, a partire da Hera che è il più grande (1,2 milioni di clienti per la fornitura del gas naturale con un totale di 1,7 miliardi di metri cubi venduti a livello complessivo).
È dal 2012, però, che il quadro normativo si è completato in direzione della gara obbligatoria a evidenza pubblica per l’affidamento del servizio ad un gestore unico per ognuno dei 177 ambiti nel quale è stato suddiviso il territorio nazionale, con tanto di decreto ministeriale ad hoc per la tutela dell’occupazione. Ferrara è l’Ambito 96 e comprende, appunto, tutti i 24 Comuni con oltre 3mila chilometri di rete, 182.825 punti di riconsegna attivi, 338 milioni di metri cubi distribuiti all’anno (dato 2012), circa un terzo nel solo capoluogo.
Queste informazioni, assieme a molte altre più tecniche, vengono raccolte dall’advisor per arrivare al bando, e già in questa fase si assiste a scelte differenziate. Argenta, Berra, Bondeno, Copparo, Fiscaglia, Formignana, Lagosanto, Jolanda di Savoia, Masi Torello, Ostellato, Poggio Renatico, Ro, Tresigallo e Voghiera hanno delegato Palazzo Municipale per raccogliere le informazioni dai gestori uscenti e affidarle all’advisor; Cento, Codigoro, Comacchio, Goro, Mirabello, Mesola, Portomaggiore, Sant’Agostino e Vigarano s’impegnano a fornire autonomamente le informazioni alla stazione appaltante, mantenendo il rapporto diretto con le aziende. Un altro elemento di divisione è rappresentato dalla proprietà della rete: Ferrara ha venduto ad Hera da anni Agea Reti, motivando la decisione anche per gli oneri manutentivi molto pesanti, mentre altri Comuni hanno agito diversamente.
In ogni caso la gara sarà di tale dimensione da attirare l’attenzione dei colossi internazionali, e per le nostre ex municipalizzate l’unica possibilità di competere sembra legata ad alleanze larghe, che vanno ad intrecciarsi con le operazioni di fusione e accorpamento in atto da temp
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