«Erba alta e incuria rovinano Mesola e il suo territorio»
MESOLA. «Invito i cittadini a guardare il nostro territorio e ad esprimere un giudizio sullo stato di manutenzione delle nostre strade e del nostro verde pubblico: cimiteri infestati da erbacce,...
MESOLA. «Invito i cittadini a guardare il nostro territorio e ad esprimere un giudizio sullo stato di manutenzione delle nostre strade e del nostro verde pubblico: cimiteri infestati da erbacce, marciapiedi sui quali sembra di camminare su un prato e via Bivevare, che ricordo essere patrimonio dell’Unesco, che versa in uno stato di totale abbandono».
È un forte “j’accuse” quello che il capogruppo di opposizione del gruppo “Creare futuro”, Primo Marchetti, ex vice sindaco in quota partito socialista nella giunta di oltre venti anni fa guidata da Vito Leone Turatti, nei confronti dell’attuale amministrazione comunale retta da Gianni Michele Padovani.
«Ed ancora - aggiunge - oltre all’erba alta, la segnaletica è praticamente assente o poco visibile in tutte le frazioni, un’autentica giungla intorno alla ex caserma dei carabinieri di Mesola diventata terreno di nidificazione di topi e serpenti; non parliamo poi delle strade provinciali, di cui dovrebbe farsi carico il sindaco, dove non si vedono i limiti delle carreggiate a causa dell’erba alta e la ciclabile Destra Po assolutamente impraticabile nel tratto mesolano. Con queste premesse come si può riuscire a fare turismo ed attrarre visitatori sul nostro territorio? Anzichè chiudere il bilancio con 600mila euro di attivo - prosegue Marchetti - questa amministrazione comunale farebbe bene a curarsi del proprio territorio spendendo giustamente i soldi per la pulizia e la riqualificazione dello stesso evitando i gemellaggi ipocriti che non hanno nulla a che vedere con la crescita economica. Sono e restano solamente prove di esibizionismo. Devo dire a malincuore che mi vergogno di abitare in questo territorio». E l’ultima stilettata, in considerazione di alcuni fatti recenti, va all’assessorato ai servizi sociali: «L’amministrazione dovrebbe avere una mappa del disagio sociale e prevenire alcuni fatti drammatici avvenuti nel nostro territorio - chiosa Marchetti - mantenendo un costante rapporto coni servizi sociali».
Lorenzo Gatti