Pasta e festa antifascista
Con l’Anpi il coro delle mondine e...i “pastafariani”
"La pastasciutta resistente antifascista di papà Cervi" è stata servita per ricordare la caduta del fascismo avvenuta il 25 luglio 1943. Tra canti propositi dal Coro delle mondine di Porporana e una cena buffet a base di pastasciutta, l'altra sera al Centro di promozione sociale del Barco, è stata celebrata la caduta della dittatura. Perché proprio la pastasciutta? E' un collegamento con quanto fece la famiglia Cervi a Campegine (Reggio Emilia), in quella data: appena si seppe della fine della dittatura, i Cervi - come spiega Marco Ascanelli, presidente provinciale dell’Anpi - prepararono la pastasciutta e la portarono in piazza, per festeggiare. Quei maccheroni conditi con burro e formaggio, oltre ad essere un lusso dopo anni di fame, erano anche il simbolo della voglia di rinascita.
La serata è stata organizzata dall'Anpi in collaborazione con il Comune nell’ambito delle manifestazioni di “Barco Estate”. La cena è stata preceduta dai canti della Resistenza proposti dal Coro delle Mondine di Porporana. «Riportiamo al pubblico il coro autentico delle mondine, che avevano un lavoro molto faticoso, nelle risaie con le gambe nell'acqua effettuavano la monda, la pulizia delle erbe infestanti. Il canto - dice Morena Gavioli, presidente dell'associazione Orme e coordinatrice del coro - serviva per ritmare il lavoro, e per il padrone era importante, perché in quel modo le mondine lavoravano di più. «Questa sera abbiamo proposto canti sulla Resistenza, perché la storia delle mondine ha attraversato il periodo della guerra, e hanno avuto un ruolo nella Liberazione». Attualmente nel coro di Porporana sono presenti due ex mondine di 87 e 77 anni. Il coro nasce nel 2005 a Porporana, per volere di Ornella Marchetti (scomparsa nel 2014), da un anno la sede è a Ravalle.
Alla festa era presente anche un curioso gruppo di Pastafariani, che puntano al riconoscimento religioso anche in Italia (in altri paesi è già avvenuto). Nata come religione parodistica, la diocesi Pastafariana punta al riconoscimento dei diritti dell'uomo, senza alcuna distinzione. «Siamo qui in quanto sostenitori dell'antifascismo» spiega una delegazione mista di Ferrara e Bologna, composta da Sara Benatti, Silivia Cortinovis, Alessandro Suardi. Riconoscibili per uno scolapasta che indossano come copricapo, che considerano "sacro", l'associazione è apartitica e si basa sui valori di tolleranza e libertà.
Veronica Capucci