Cento, la cassa integrazione alla Vm «Vorrei sapere quale sarà il mio futuro»
Uno dei 600 operai interessati manifesta le sue preoccupazioni «Fiducia nell’azienda ma occorre chiarezza, ho una famiglia da mantenere»
CENTO. Nell'ultima settimana di luglio saranno in cassa integrazione alla Vm circa 600 persone effettive. Nella prima settimana di agosto saranno 950 circa su un totale di 1.380 persone.
Per le ferie chiusura dall'8 al 28 agosto poi altra cassa anche a settembre. I lavoratori sono preoccupati anche perchè in cassa integrazione si percepisce l’80% della retribuzione (con 10 giorni al mese di cassa si portano a casa poco più di mille euro).
Salvo Orecchio, 45 anni, siciliano di nascita, lavora in Vm dal 2004 dopo varie esperienze in aziende metalmeccaniche e di facchinaggio. Attualmente è in forza al reparto sala prove motori V6 , precedentemente era nel reparto montaggio.
«Questa situazione si protrae dall’inizio dell’anno - afferma - dapprima ci hanno fatto esaurire ferie e permessi e poi è iniziata la cassa a rotazione, una decina di giorni al mese. Se sei in cassa integrazione non ti spettano le maggiorazione per turni e notturni oltre alla riduzione di stipendio».
Che cosa la preoccupa maggiormente?
« L’incertezza sul futuro mio e dei miei colleghi. Se ci sarà ripresa, se l’azienda effettuerà investimenti. Se questo sacrificio è valso alla proroga dei 140 contratti di formazione va bene in quanto tanti giovani potranno lavorare ma servono certezze. Io dovrei rientrare in fabbrica il 29 agosto. Speriamo bene. Abbiamo il mutuo della casa a Sant’Agostino, dove abito con la mia convivente che pure lavora alla Vm, e tante spese da affrontare tutti i giorni".
Nel 2008 c’era stata una grossa crisi. Come l’avete superata?
«Sono stati anni difficili fino al 2012 quando è subentrata la Fiat che ha effettuato un notevole investimento sul motore V6 ma ora c’è un calo e non ne capiamo i motivi».
Ha fiducia nei sindacati?
«Sono iscritto alla Fismic ed il sindacato fa il suo dovere».
E nell’azienda dove lavora?
«Ho sempre avuto fiducia in questa azienda, è la mia seconda casa».
Si trova qui da oltre venti anni. Com’era la situazione quando è salito al Nord e come la vede attualmente?
«Allora c’era molto più lavoro, poi la situazione è cambiata fino a che nel 2008 ha cominciato a peggiorare e non siamo ancora usciti dal tunnel».