«Matrimonio fuori orario qual è il motivo della deroga?»
Perché il Comune di Ferrara ha emesso un ordine di servizio, datato 21 luglio, per obbligare una dipendente di Palazzo municipale a unire in matrimonio due persone domenica 24 luglio, di...
Perché il Comune di Ferrara ha emesso un ordine di servizio, datato 21 luglio, per obbligare una dipendente di Palazzo municipale a unire in matrimonio due persone domenica 24 luglio, di pomeriggio? Non si tratta di un «normale orario per i matrimoni», fa notare in un’interpellanza il consigliere comunale di Gol, Francesco Rendine, che ora chiede al Comune perché «si è derogato» a quei «normali orari». Ma l’atto non si limita ad evidenziate questo questo aspetto da chiarire e chiede anche perché «si è adottato un ordine di servizio ad una dipendente senza che esistessero i presupposti di urgenza» e perché «i consiglieri (comunali, ndr) non sono stati informati di questo provvedimento assunto dalla giunta».
La domanda-corollario che ne discende, secondo Rendine, è: «Tutti i cittadini normali che lo desiderano si possono sposare di domenica pomeriggio?». La questione nasce dalla constatazione che «i servizi comunali hanno previsto la celebrazione dei matrimoni, al di fuori del normale orario di servizio dei dipendenti, in due sabati pomeriggio e due domeniche mattina al mese».
La cosa curiosa è che l’ordine di servizio emesso dalla dirigente, dice Rendine, fa riferimento «a una decisione di giunta del 5 luglio 2015. Tuttavia né nell’elenco delibere n. 26 della giunta né in altri documenti trasmessi dalla giunta ai consiglieri è comunicata detta decisione». Una decisione che sembra mirata «ad agevolare il matrimonio di un amico piuttosto che al desiderio di regolarizzare il rapporto tra due persone».