Azzerati e divisi, il destino dei risparmiatori Carife
Ferrara, i No Salvabanche: boicottate le associazioni di Cappellari e Tarroni La replica: siamo per l’unità, queste guerre tra poveri danneggiano i ferraresi
Se prima c’era un solco adesso c’è una baratro a dividere gli Azzerati Carife e gli Amici di Carife dal comitato dei No Salvabanche. La rottura è totale e a dare lo strappo definitivo sono stati i No Salvabanche, che adesso sono arrivati a boicottare le iniziative delle organizzazioni presieduta da Mirko Tarroni (Azzerati) e da Marco Cappellari (Amici). La scissione di un fronte - che non è mai stato compatto - è stata innescata dalla mancata fiaccolata o quantomeno il suo rinvio ha rappresentato il pretesto per portare l’attacco. «Abbiamo appreso - scrivono i No Salvabanche nel comunicato - che la fiaccolata è stata annullata dagli stesso organizzatori. La notizia non ci sorprende perché non siamo ingenui. Ma ci fa molta rabbia perché siamo stanchi di essere trattati come le marionette dei giochetti di piccoli politicanti o aspiranti tali. Lo avevamo scritto nel nostro comunicato di adesione: chi come i promotori e il sindaco Tagliani antepone il proprio tornaconto politico alla battaglia per il rimborso e non punta il dito anche sulle respo0nsabilità del Pd, prima o poi smetterà di lottare».
Il comunicato prosegue bollando come ridicole le ragioni per le quali è stata rinviata la fiaccolata e invitando «tutti i risparmiatori a disertare l’assemblea» che Amici e Azzerati hanno convocato in sostituzione della fiaccolata. Amici e Azzerati Carife vengono accusati di «tutelare gli interessi politici del sindaco» e «il sistema di governo del Pd».
Marco Cappellari (il presidente degli Amici Carife, tra l’altro ieri è stato intervistato da un giornalista di Bbc News) più che replicare agli attacchi dei No Salvabanche, ribadisce le ragioni della sua associazione che da molti mesi si muove in sintonia con i Risparmiatori Azzerati di Carife: «Fin dai giorni successivi al decreto Salvabanche abbiamo sempre cercato l’unione di tutti i riparmiatori di Carife, e l’unione di Ferrara con le altre realtà di Arezzo, delle Marche, di Chieti, così come ora cerchiamo un coordinamento anche con i risparmiatori delle banche popolari venete. La vicenda Carife - afferma Cappellari - è delicatissima e a otto mesi dal Salvabanche, con tante questioni ancora da risolvere, non ci meravigliamo che qualcuno sbotti. Posso dire che in questi mesi non siamo mai stati contattati personalmente da nessuno di questo gruppo, leggiamo delle loro posizioni sui giornali. Quanto a certe insinuazioni di natura politica, posso solo dire che fin dal primo momento ci siamo dichiarati apolitici, questo lo sanno anche i sassi».
Qualcosa di più Cappellari la dice sul rapporto imbastito con il sindaco Tagliani: «Abbiamo avuto la fortuna di avere un sindaco che si è schierato apertamente con i risparmiatori azzerati, caso più unico che raro nel panorama delle quattro banche. Il sindaco è venuto con noi a Roma al ministero per correggere il decreto sugli indennizzi, ha chiesto pubblicamente la testa del governatore della Banca d’Italia e ha sottoscritto il ricorso della Fondazione Carife contro il decreto Salvabanche. Se al gruppo che ci attacca queste cose che fa il sindaco non piacciono è un problema loro e non nostro. Il mio dispiacere è un altro, penso che queste “guerre tra poveri” alla fine danneggino tutti i risparmiatori ferraresi». (m.p.)