Crescono gli iscritti, non i docenti
L’allarme dei sindacati: carenti anche il sostegno e il personale Ata
Cresce il numero di studenti, ma quello dei docenti resta invariato. Lo sottolineano i sindati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda Unams Provinciali, denunciato quella che definiscono un’emergenza ormai pluriennale. «Alla luce dell'aumento della popolazione scolastica registrato nella regione Emilia Romagna (7.000 alunni in più rispetto allo scorso anno), anche nella nostra provincia aumenta il numero degli studenti: da 39.034 del 2015/2016 a 39.223 del 2016/2017. Nonostante questo, resta invariato l'assegnazione del numero dei docenti in organico di diritto, mentre è diminuito l'organico degli assistenti amministrativi, tecnici e dei collaboratori scolastici». I sindacati denunciano ritardi e mancanza di attenzione da parte del Miur e del Governo: «Fino allo scorso anno la nostra provincia è stata tra quelle che ha visto assegnata la "dotazione organica sisma", per l'intero personale scolastico. Sino ad ora il Ministero non ha ancora provveduto ad una rilevazione nelle scuole colpite dal terremoto per capire dove è ancora necessario intervenire con una dotazione di posti aggiuntivi». Grave anche il fatto che «resta sempre elevato il rapporto docente di sostegno numero alunni con certificazioni del nostro territorio: 1 docente ogni 2,7alunni con disabilità ben lontani dai termini legislativi che parlano di 1 docente ogni 2 alunni disabili». Sofferenze e carenze, ricordano i sindacati, stigmatizzate anche dallo stesso assessore regionale Patrizio Bianchi. A parlare sono i numeri regionali: «al fine di produrre il taglio di 1192 posti in tutto l'organico nazionale deciso dal Governo, rispetto allo scorso anno scolastico, la dotazione assegnata all'Emilia Romagna è di 2.904 posti, ad un aumento di 3041 alunni (+0,6%) corrisponde un organico (diritto, fatto e sostegno e potenziamento) di 52.002 docenti con una media docenti/ alunni del 1/10.5% contro la media nazionale dello 1/10,1%. In parole povere rispetto alla media nazionale mancano all'Emilia Romagna 2300 posti».