Gli ha sparato alle spalle poi il colpo mortale al fegato
L’autopsia: trovate 2 ogive su Tosi. Bertocchi sparò a Tosi all’improvviso
La pistola comprata a Ferrara, non a Milano
«Era l'assassino a prendere la pensione»
La pistola comprata a Ferrara, non a Milano
«Era l'assassino a prendere la pensione»
FERRARA. E’ la fotografia dell’omicidio, che spiega come Simone Bertocchi ha ucciso Roberto Tosi Savonuzzi. Ed è una fotografia che mette a fuoco il delitto - quella dell’autopsia eseguita e terminata in tarda mattinata sul corpo della vittima - e aggrava ancor di più la posizione di Bertocchi perchè potrebbe aprire lo scenario della premeditazione, di un gesto voluto quella domenica mattina a Fossanova San Marco e non una sparatoria casuale, indotta dai dissidi tra i due come ha spiegato il giovane arrestato per il delitto.
Non erano faccia a faccia. Perchè Bertocchi - dice la fotografia dell’autopsia - avrebbe sparato prima alla schiena di Tosi, all’improvviso, mentre Tosi gli era davanti e quindi la possibile lite tra i due, faccia a faccia, verrebbe smentita. Un colpo entrato a metà schiena a ridosso della cassa toracica e finito vicino alla colonna vertebrale, sparato in linea retta verso le spalle, a distanza ravvicinata, con il braccio teso, come indica il foro di entrata. Poi Tosi cadendo a terra sarebbe stato colpito la seconda volta all’addome, al fegato con un’angolazione di tiro dall’alto al basso, e questo sarebbe stato il colpo mortale perchè un colpo ad un organo vitale, anche se di piccolo calibro 6.35, non lascia scampo.
Due ogive nel corpo. Non ci sono però solo i due i colpi che hanno raggiunto Tosi, che corrispondono alle due ogive «ritenute» all’interno del corpo e trovate integre dai medici legali. Perchè i bossoli recuperati nel giardino della casa sono i 4 per i colpi esplosi e 3 per quelli inesplosi: per quegli esplosi, due sparati su Tosi, uno a vuoto (bossolo a terra) che secondo la ricostruzione non avrebbe colpito l’uomo mentre cadeva, dopo il primo colpo alla schiena. Il quarto, invece, è quello sparato da Bertocchi alla schiena alla donna, a Raffaela Pareschi, la compagna di Tosi (ogiva che ha dentro di sè).
Tre proiettili scarrellati. In mezzo a questa successione di spari ci sono i colpi inesplosi, dei proiettili che vengono “scarrellati” perchè non sparati e fatti uscire dalla pistola per armare quelli che seguono. La pistola, insomma, si inceppa e non spara: e quei tre colpi inesplosi potrebbero indicare una successione - secondo una ricostruzione plausibile, ma da dimostrare e si riuscirà a farlo solo dopo aver trovato l’arma che non si trova - di inceppamento dopo i primi colpi sparati su Tosi: una breve frazione di tempo - il blocco della pistola - che avrebbe consentito alla compagna di Tosi di uscire e gettarsi sul marito a terra, venendo colpita dalla pistola, ricaricata dopo il blocco.
Un solo colpo alla donna. Un solo colpo, dicevamo sulla donna, non per volontà di Bertocchi, ma perchè di fatto la pistola non funzionava o non aveva più colpi in caricatore. Le piccole 6.35, infatti, a seconda della marca (Beretta, Browing o altre) possono contenere dai 5 ai 7/8 colpi al massimo. Raffaela Pareschi dunque è stata colpita solo una volta e potrebbe - se le sue condizioni di salute miglioreranno, come sembra accadere - essersi salvata solo perchè la pistola si è inceppata. Come spiegavano ieri mattina inquirenti e medico-legale, prima di congetturare e fare ipotesi occorre assolutamente ritrovare l’arma che Bertocchi dice di aver gettato nel canale in via del Gorgo, e di aver comprato a Milano (smentito dalle indagini), arma che non si trova.
Trenta giorni per la perizia. Avrà comunque 30 giorni il medico-legale, Maria Rosa Gaudio per depositare la relazione finale con i risultati dell’autopsia sul corpo di Tosi, vittima dell’omicidio di Fossanova San Marco. In questi 30 giorni, la Gaudio dovrà rispondere ai quesiti posti ieri mattina dal pm Stefano Longhi all’udienza di conferimento che si è svolta nell’ufficio del magistrato alla presenza dei legali delle parti.
Risposte anche dall’arma. Le risposte che dovrà dare la Gaudio potranno essere rivelatrici di ciò che è accaduto la mattina di domenica scorsa, e poi da confermare con la perizia sull’arma, quando e se verrà trovata. Alla luce dei primi risultati, però, potrebbe già virare verso la premeditazione l’accusa di omicidio. Ipotesi e nulla più che il magistrato potrà valutare, a seconda dell’evoluzione dei riscontri.
Già le prime conferme. Le prime conferme ci sono: sul corpo di Tosi, dall’esame esterno, erano stati repertati due fori ma non si sapeva se ingresso o uscita. Con il riscontro delle due ogive trovate emerge la verità che Bertocchi ha sparato non solo davanti ma prima alle spalle a Tosi, senza guardarlo in faccia: un atto non solo premeditato, vigliacco.