«Era ideale per i disabili, adesso dove li portiamo?»
LIDO DELLE NAZIONI. «Noi domani (oggi 30 luglio ndr) torniamo a casa, a Firenze, ma chi resta, che ha problemi di disabilità come mia figlia, dove andrà in spiaggia». A sollevare il problema è...
LIDO DELLE NAZIONI. «Noi domani (oggi 30 luglio ndr) torniamo a casa, a Firenze, ma chi resta, che ha problemi di disabilità come mia figlia, dove andrà in spiaggia». A sollevare il problema è Edoardo Giorgi, turista fiorentino, con appartamento in affitto in un residence a Lido Nazioni poco distante dal Lidò, che dalla sua chiusura era diventato meta di un nutrito gruppo di bagnanti dediti alla spiaggia libera. Il caso della figlia di Giorgi, donna 29enne, tetraplegica dalla nascita, è solo una delle tante storie di disabilità che si sono intrecciate in questa estate sulla spiaggia antistante l’ex Lidò, «Anche se non c’era la passerella – ha proseguito Edoardo Giorgi – una spiaggia libera, qui in centro, a due passi dall’appartamento e non troppo profonda, era l’ideale. Qualcuno che ci aiutava a portarla in spiaggia con la sedia a rotelle c’era sempre. Qui in questa spiaggia, ci conosciamo ormai un po’ tutti, bene o male siamo sempre le stesse persone. Un’altra signora ha la madre disabile e la vedevamo qui in spiaggia, perché comoda e vicino a tutti i servizi. Una spiaggia libera ottimale per molti di noi che non possono permettersi di sostenere la spesa complessiva di affitto dell’appartamento, noleggio lettini ed ombrellone, fare la spesa e quindi la spiaggia libera è un bello sgravio». «Voglio chiedere al curatore fallimentare – ha ribadito il turista fiorentino Maurizio Mollica – che venga lasciato, qui a fianco del Lidò, un corridoio per permettere ai disabili di poter arrivare alla battigia e godere di giornate in riva al mare». Purtroppo le speranze di Maurizio Mollica, di vedere un corridoio per disabili, di fianco al Lidò, sono state disattese dallo stesso curatore fallimentare che ha spiegato che lasciare un corridoio d’accesso sarebbe come non aver recintato affatto l’area». (m.r.b.)