La cena dei profughi fa arrabbiare la Lega. E la Cgil s’indigna
Bondeno, l’altro ieri s’è svolta all’agriturismo Spagnolina di Porporana. Fabbri: «Verifiche a tappeto». Cariani: «I Comuni ci aiutino»
BONDENO. È bastata una cena nell’ambito di un’iniziativa multietnica cui ha partecipato anche la Cgil di Ferrara per scatenare le ire di Alan Fabbri capogruppo della Lega Nord in Regione. Il fatto avviene a Porporana (frazione di Ferrara), anzi è avvenuto giovedì scorso all’agriturismo La Spagnolina in via Saccona 33. “Cucina che accoglie” è un titolo (e una cena) che si spiega quasi da solo: difatti basta poco per sapere che lo stesso agriturismo figura nell’associazione temporanea d’imprese che ha vinto ad agosto dell’anno scorso il bando (unico soggetto partecipante) per la gestione di 400 posti profugo. A Fabbri evidentemente questa cena è “rimasta” sullo stomaco: «Chiedo verifiche a tappeto - scrive Fabbri in una interrogazione in Regione - e l’accertamento dei requisiti igienico-sanitari e strutturali necessari all’accoglienza, ed inoltre chiedo di riconsiderare l’opportunità di destinare strutture a vocazione turistica per scopi che non hanno nulla a che vedere con quegli obiettivi. L’agriturismo è al confine con Bondeno - conclude il capogruppo leghista, le cui posizioni in tema di immigrati sono ben note - , Comune che ha già dichiarato a chiare lettere la propria indisponibilità all’accoglienza. Questi ospiti gravitano nel nostro territorio».
Parole fatte proprie dallo stesso sindaco (leghista) di Bondeno, Fabio Bergamini: «Non vogliamo - ha detto il sindaco di Bondeno, riferendosi proprio a via Saccona - che potenziali clandestini circolino sul suolo comunale». Giriamo il “microfono” a favore di Cgil. E l’indignazione è immediata: «Credo che da parte nostra - risponde Miriam Cariani dell’ufficio migranti della Cgil di Ferrara - debba arrivare la condanna più ferma a questo tipo di vere e proprie provocazioni - prosegue la Cariani, che da anni segue i problemi e il successivo inserimento di profughi e richiedenti asilo tanto da esserne diventata una esperta -. Anzi - dice ancora la responsabile Cgil - dai Comuni, e quindi dai loro sindaci, ci aspetteremmo un ben altro atteggiamento, e cioè che ci aiutassero, come già tanti fanno, nell’inserimento di queste persone. Non certo parole che sanno soltanto dividere e che si commentano da sole. La Cgil - conclude Cariani - proseguirà nel suo lavoro di coesione sociale, tanto da aver dato vita ad un percorso che prevede iniziative come questa della cucina che accoglie, il tutto per migliorare il più possibile le condizioni di vita di numerose persone».
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