«La Polizia in città al collasso Noi ancora senza contratto»
Dopo un anno senza contratto, il Sap, sindacato di polizia si rivolge al ministro Madia per denunciare in una lettera «il 'non compleanno' del rinnovo dei contratti», «Festeggiando - dunque- un anno...
Dopo un anno senza contratto, il Sap, sindacato di polizia si rivolge al ministro Madia per denunciare in una lettera «il 'non compleanno' del rinnovo dei contratti», «Festeggiando - dunque- un anno di illegalità», spiega il segretario nazionale Gianni Tonelli. Ma se la situazione a livello nazionale è difficile ma «a Ferrara - ricordo il Sap provinciale - negli uffici di Polizia, “la situazione è al collasso”». «Stesso discorso vale per le divise: "Non ne mandano più'", ci dicono». E davanti a questa situazione «le richieste di sostituzione di capi rotti o logori e nuove autovetture, finora, sono rimaste lettera morta». Il conteggio del “collasso” è inesorabile: «Il personale nella provincia di Ferrara negli ultimi 10 anni è calato di ben 41 unità - spiega il Sap -. Nel 2006 eravamo 351, oggi siamo rimasti in 310 per tutta la provincia. L'organico della questura è passato da 251 operatori a 228; la Polizia Stradale è passata da 76 a 64, per una sezione (Ferrara) e due distaccamenti (Argenta e Codigoro) a coprire tutto il territorio della provincia; la Polizia Postale e delle Telecomunicazioni da 9 operatori a 7; la Ferroviaria era formata da 15 operatori, oggi ne ha solo 11: tutti tagli che hanno compromesso la regolare vigilanza di una zona ad alto rischio».
E se la Polizia sta male, «non va scordato- spiega la nota - il taglio al turn-over non vale solo per noi ma anche per le altre forze dell'ordine, pertanto è verosimile che tutti abbiano avuto riduzioni organiche proporzionali».
Una situazione che si è aggravata a un anno esatto dalla sentenza della Corte Costituzionale sulla illegittimità del blocco dei contratti (era il 29 luglio del 2015 quando venne pubblicata in Gazzetta Ufficiale) e che la segreteria provinciale del Sap di Ferrara aveva consegnato al Prefetto Michele Tortora di Ferrara per l'inoltro al Ministro. "Il contratto nazionale è un elemento centrale di equità sociale redistributiva alla base dell'intero sistema. Ogni lavoratore ha il diritto a una retribuzione sufficiente e proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto».