Morta a 24 anni, la vita rubata in sei ore
Ferrara, un attacco di meningite fulminante ha spento la vita di Alessandra Covezzi. Il cordoglio degli ex compagni di università: sembrava solo una forte influenza
FERRARA. «Stava poco bene, aveva nausea e febbre. A tutti era sembrata una forte influenza, ma niente di più». Scioccati, quasi increduli, gli ex compagni di corso di Alessandra Covezzi raccontano il «dolore fortissimo» che li ha accomunati quando hanno saputo che quei sintomi così comuni erano la manifestazione di una meningite fulminante, il male che ha strappato Alessandra a loro e alla famiglia.
Quell’infezione nel giro di poche ore ha spento la vita di una giovane di 24 anni, ferrarese, brillante negli studi: laurea in chimica a Ferrara, poi master in Industrial Chemistry da poco concluso a Milano.
Giovane, ma già lanciata - e con determinazione - sulle orme del padre, Massimo, presidente di Basell Poliolefine Italia e senior vice president Ricerca e Sviluppo della multinazionale, settore nel quale ha iniziato a muovere i primi passi nella professione prima della scalata al vertice aziendale. Uno scenario familiare armonico e felice sul quale all’improvviso si è abbattuto il lutto.
Alessandra aveva trascorso il week end ai lidi prima di rientrare a Milano, dove studia: lì si era sentita poco bene martedì mattina. L’evoluzione tumultuosa della meningite meningococcica di tipo C, che l’ha colpita nella forma definita fulminante, non ha consentito al suo organismo e ai medici del “Fatebenefratelli” di poter organizzare una difesa efficace contro l’attacco micidiale dei batteri, particolarmente aggressivi in questa versione della malattia. Sei-sette ore e il male se l’è presa per sempre.
Resta lo stupore, l’afflizione senza conforto, le lacrime. «Era una ragazza d’oro – così la ricordano gli ex compagni di Unife - che si impegnava molto negli studi, stimata e apprezzata, benvoluta da tutti». Laureata alla triennale a Ferrara, si era trasferita a Milano per frequentare la magistrale in Chimica Industriale e specializzarsi nell’area scientifica seguita dal padre. «Della famiglia non parlava mai - proseguono gli amici - era umile e anche se tutti sapevano del ruolo importante ricoperto dal papà, lei preferiva la riservatezza e continuava ad impegnarsi per raggiungere i suoi obiettivi». Molti amici hanno appreso la notizia dai social network, da messaggini inviati da altri amici. «All’inizio non ci credevamo», commentano. Secondo la ricostruzione degli ex compagni di studi, Alessandra ha iniziato ad avvertire i primi sintomi mentre frequentava una lezione, è corsa in appartamento con un taxi ed è stata raggiunta a Milano dai familiari. «Era veramente una ragazza speciale – proseguono gli amici - quando la notizia si è sparsa, mercoledì, è stato uno choc; speravamo fosse un errore».
Alessandra Covezzi usava Facebook con moderazione: pochi post e qualche paletto che fissa alcune delle svolte che contano nella vita. Nel 2011 il diploma al liceo scientifico “Roiti” di Ferrara, nel luglio 2014 la laurea conseguita al Dipartimento di Chimica di Unife, a settembre dello stesso anno l’inizio degli studi superiori a Milano. E vicino le foto con la sorella Federica e il fratello Gianluca.
La triste notizia ha immediatamente attivato i servizi di Sanità pubblica delle Asl nei luoghi dove Alessandra ha incontrato familiari, conoscenti e amici negli ultimi giorni. La profilassi ha coinvolto una sessantina di persone, tra Ferrara (qui è entrato in azione il servizio diretto da Giuseppe Cosenza), Milano e altre città, dove soggiornano attualmente altri amici e compagni di studi. L’intervento sanitario, dopo il contatto con una persona ammalata, è basato sulla somministrazione di antibiotici, mentre la prevenzione si avvale della disponibilità di un vaccino specifico.
Corrado Magnoni