Fatturato in crescita in barba al meteo per Apo Conerpo
Il numero uno europeo dell’ortofrutta chiude con +4,3% Bene il pomodoro, in ripresa la superficie coltivata dai soci
Nonostante l'andamento climatico anomalo, la congiuntura economica ancora difficile, con disoccupazione alta e consumi bassi, e le tensioni geo-politiche in atto in alcuni Paesi tra cui soprattutto la Russia, Apo Conerpo ha chiuso il 2015 con un bilancio positivo. In questo scenario, infatti, la produzione del più grande gruppo europeo dell'ortofrutta fresca è rimasta praticamente stazionaria sui livelli del 2014, attestandosi di poco sotto quota 1.050.000 tonnellate (-0,86%) mentre il fatturato ha sfiorato i 703 milioni di euro, facendo registrare un incremento del 4,3% sull'anno precedente e superando per la prima volta i 700 milioni di euro. «Si tratta di dati soddisfacenti e in controtendenza rispetto al contesto generale - sottolinea il presidente di Apo Conerpo, Davide Vernocchi - che testimoniano chiaramente la validità delle scelte effettuate dal gruppo, incentrate sulla valorizzazione delle proprie filiali commerciali (Alegra, Brio, Naturitalia, Opera, Valfrutta Fresco) e sulla ricerca dei canali commerciali maggiormente remunerativi». In una situazione caratterizzata da una sostanziale stabilità delle produzioni frutticole, un incremento del pomodoro destinato all'industria di trasformazione ed una diminuzione delle altre produzioni orticole e delle patate, nel 2015 Apo Conerpo ha registrato un aumento dell'1,94% dei volumi di frutta conferiti dai soci, che hanno superato le 403.000 tonnellate, con indice però negativo per albicocche, ciliegie, nettarine e susine ed incrementi per kiwi, pere, cachi, castagne e marroni.
Per quanto concerne il pomodoro da industria, la produzione ha sfiorato le 450.000 tonnellate con un +6,3% rispetto all'anno precedente. Per gli ortaggi nel loro complesso, i volumi conferiti ad Apo Conerpo si sono attestati sulle 596.600 tonnellate (-1,50% rispetto al 2014), con indice negativo per fragole, fagiolini e zucche, ma soprattutto per fagioli e piselli, condizionati dalla scarsa allegagione nei mesi primaverili e dalla forte siccità estiva. In diminuzione anche la produzione di patate (-13,57%), attestatasi sulle 48.600 tonnellate.
Buone notizie sul fronte delle superfici frutticole di Apo Conerpo, che hanno fatto registrare un aumento, passando da quasi 16.500 a oltre 17.000 ettari ed interrompendo così il trend negativo degli ultimi dieci anni. Considerando anche le specie orticole, nel 2015 la superficie complessiva coltivata dai soci ha sfiorato i 31.000 ettari (erano 30.200 nel 2014). Per molti prodotti Apo Conerpo costituisce il gruppo di riferimento a livello italiano esprimendo quasi il 23% dell'intera superficie nazionale investita a piselli, il 20% di quella coltivata a pere, il 15% per i kaki, l'11% per le nettarine, quasi il 9% per il kiwi e l'8% per le susine.
Passando dai dati produttivi a quelli commerciali, nel 2015 la stagione particolarmente calda ha influito positivamente sul collocamento delle specie estive, quali pesche, nettarine e susine, meno sui prodotti autunno-invernali, con prezzi non sempre soddisfacenti, soprattutto all'inizio della campagna.
Andrea Tebaldi