Il “Padiglione degli archi” sarà finalmente restaurato
Comacchio, presentata la candidatura nel Piano Nazionale di riqualificazione La struttura sarebbe fondamentale a completamento del teatro San Pietro
COMACCHIO. Il recupero del Padiglione degli archi, edificio di pregio architettonico che si affaccia sul cortile di Palazzo Bellini, dopo diversi interventi di restauro e di messa in sicurezza che negli anni si sono succeduti, è in attesa ora di un radicale recupero. L’immobile, di forma rettangolare di circa 36,80 x 14,80 metri attraversa il cortile di Palazzo Bellini ed è caratterizzato dalla presenza di dieci archi murati. Per schermare lo stato di degrado che da anni ha preso il sopravvento, l’artista comacchiese Albino Scarletti, ha dipinto diversi pannelli che raffigurano paesaggi lagunari di un tempo, donati un paio di anni fa al Comune e che sono difatti stati collocati tutt’attorno alle pareti dell'immobile. «La struttura, nel suo complesso presenta insufficienze per sezioni di profili lignei di coperto e solaio, che per degrado – si legge nella relazione che fa parte integrante della delibera di candidatura al recupero dell'immobile -, degli stessi profili, che per forte snellezza dei setti murari, carenti nella stabilizzazione trasversale». Per mancanza di fondi il Comune ha pensato ad un progetto di recupero del Padiglione degli archi, presentando una candidatura all'interno nel Piano Nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate. Tra opere architettoniche di demolizione e finitura, opere di messa in sicurezza, impianti meccanici, impianti elettrici e collaudi, la spesa complessiva per la riqualificazione dell'edificio si aggira sui 300mila euro. La struttura si integrerebbe pienamente con l'attigua sala polivalente “San Pietro”, che già ospita spettacoli e rassegne teatrali invernali. Sono previsti anche spazi per attività didattica, laboratori, caffetteria e sala stampa, con ingresso sul portico tutto da restaurare, che si apre sul parcheggio di via Trepponti. Gli altri progetti che erano stati candidati a fine 2015 nel Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate, emanato dalla Presidenza del Consiglio del Ministri, riguardavano la riqualificazione di Via Spina, quella del complesso San Carlo-darsena dei Cappuccini ed il centro storico.