Vm, produzione a regime ridotto
Cassa integrazione per gli addetti al 4 e 6 cilindri per tutto il mese
CENTO. La direzione Vm ha richiesto la cassa integrazione per i giorni dal 29 al 31 agosto per i tre flussi, 4-6 cilindri e industriale e dall’ 1 al 30 settembre per i due flussi 4-6 cilindri. A settembre la produzione andrà a regime ridotto (metà lavoratori saranno presenti), ma con le rotazioni. Il 3 agosto è previsto l'esame congiunto; le richieste dei sindacati sono la garanzia dei ratei e delle rotazioni tra i lavoratori dentro ogni reparto. Intanto sulla questione interviene anche l’Ugl Metalmeccanicla quale esprime «soddisfazione per il rinnovo del contratto dei 135 lavoratori a termine deciso da Fca – Vm Motori. Non firmiamo, comunque, cambiali in bianco all’azienda per il futuro». Ad intervenire è Marco Rabboni, coordinatore provinciale Auto e referente Ugl Metalmeccanici Ferrara. «Ugl Metalmeccanici – riferisce Rabboni - da sempre ha tenuto un atteggiamento di collaborazione con il management aziendale nelle decisioni, anche relative all’andamento produttivo e i contratti a termine dei lavoratori. Con soddisfazione possiamo affermare che i fatti, al momento ci danno ragione. Lo sforzo dell’azienda per confermare il contratto ai lavoratori sino a fine dicembre, è stato evidente. Questi dipendenti, per tanti alla prima esperienza lavorativa, possono al momento tirare un sospiro di sollievo. Tuttavia – spiega Rabboni - non è stata una questione indolore: qualche sacrificio lo abbiamo fatto tutti». Il referenti di Ugl si riferisce alla «cassa integrazione e ai giorni di ferie comandati che in questi mesi, i lavoratori di Fca hanno fatto per ammortizzare una situazione di crisi del settore auto evidente e che si protrae da circa un anno obbligando l’azienda ad una programmazione di 'corto respiro'. Un sacrificio che abbiamo fatto volentieri e che continueremo a fare ancora con senso di responsabilità che ha sempre contraddistinto Ugl Metalmeccanici, nel rimanendo fedele ai proprio valori e al mandato ricevuto dai lavoratori. Un sacrificio che continueremo a titolo di investimento, e in nome della continuità e del legame storico che l’azienda ha con il territorio. Perché essere firmatari del Ccsl – evidenzia Rabboni - non significa comunque firmare cambiali in bianco all’azienda».