La Nuova Ferrara

Ferrara

Condannato a 30 anni per 38 coltellate

Condannato a 30 anni per 38 coltellate

Il ferrarese Claudio Villani imputato dell’omicidio dell’escort. Per lei, parte civile al processo anche l’Unione donne italiane 

26 settembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





SAN NICOLO’. Aveva ucciso nel 1976 una donna poco più grande di lui, Maurizia Cavalieri Agnelli, quando era ancora un ragazzo, 16enne: la uccise perchè lei respinse le sue avances proprio dentro il locale dei Lidi dove entrambi lavoravano. 40 anni dopo aveva ucciso ancora, 1 anno fa, la notte tra il 4 e il 5 agosto 2016, la escort Barbara Fontana, in una camera d'albergo di San Pietro in Casale, nel Bolognese: e così i giudici di Bologna, dopo aver valutato attentamente la perizia psichiatrica che ha trovato analogie e analizzato i due omicidi per determinare la assoluta capacità di intendere e volere, hanno condannato Claudio Villani, 56 enne, ferrarese, a 30 anni di carcere. Mentre uccideva Barbara Fontana, lo scorso anno, Villani era nel pieno delle sue capacità, perchè alla base dell’ultimo omicidio, così come il primo di 40 anni fa, vi erano le sue pulsioni violente innescate dalle perversioni sessuali legate al sadismo. Il giudice Francesca Zavaglia non ha avuto dubbi nell’accogliere la richiesta della procura (pm Antonello Gustapane) e dopo il responso della perizia psichiatrica illustrata ieri mattina, con una sentenza lampo ha quantificato la pena in 30 anni di carcere e tre anni di libertà vigilata a pena espiata (quando avrà 86 anni). Un processo in abbreviato (riduzione di un terzo di pena) per l’omicidio di Barbara Fontana, uccisa con 38 colpi di cacciavite e tre di coltello, che ha «evidenti analogie» con l’omicidio di 40 anni prima (allora le coltellate furono 13), scrivono gli psichiatri.

La perizia psichiatrica del professor Domenico Berardi ha messo in luce la vita violenta e sbandata di Villani, e ha dichiarato l'imputato pienamente in grado di intendere e di volere, mentre la perizia di 40 anni fa, su un ragazzino di 16 anni, dopo il primo omicidio, lo indicò come persona incapace: scontò solo tre anni di riformatorio per poi venire scarcerato. Un’altra storia che ha segnato la vita di Villani e purtroppo quella della sua ultima vittima, Barbara Fontana, il cui padre, madre e marito si erano costituiti parte civile con i legali Assunta Acri e Valerio Borghesani, ottenendo provvisionali per danni da 30mila euro ciascuno, così come provvisionale simbolica è stata riconosciuta da 5mila euro all'Unione donne italiane (Udi), con l'avvocato Rossella Mariuz che rappresentava l’Udi, che spiega: «ci siamo costituiti come Udi perché la memoria di Barbara Fontana aveva diritto di essere sostenuta in qualità di persona e non di escort». A Villani erano contestati l'omicidio aggravato dai motivi abietti, l'evasione dai domiciliari, la rapina dei soldi e dell'auto della vittima. Dopo il delitto scappò e venne arrestato dai carabinieri il giorno dopo in Romagna: da allora il suo passato non poteva che tornare a galla.