Un monumento celebra gli ottant’anni di Volania
Festeggiata la fondazione del paese: una storia di lavoro tra la terra e l’acqua Decisivo il ruolo della bonifica Fabbri: vanto per il territorio
VOLANIA. Evoca e celebra la storia di una famiglia contadina il monumento, integrato da due sagome in ottone e da una targa, scoperto ieri mattina a Volania per le celebrazioni, accompagnate dalla banda “Don Bosco”, dell'ottantesimo compleanno della frazione comacchiese.
Volania è infatti stata plasmata dalle fatiche degli agricoltori che, dopo la bonifica delle valli Trebba e Ponti, coltivarono, nelle vicinanza del Volano, appoderamenti di terreno ottenuti dalla Società bonifiche ferraresi.
Dopo aver ringraziato don Giancarlo, parroco di Volania, motore delle celebrazioni e il Gruppo Volontari della Comunità di Volania, il sindaco Marco Fabbri ha sottolineato come «ora che questi cimeli sono stati portati alla luce, restano a disposizione dello Stato e della Soprintendenza, se vogliono valorizzarli ulteriormente. Questa è una comunità che sin dalle origini si è sempre rimboccata le maniche. La bonifica, oltre a dare spazio a nuove attività ha permesso di portare alla luce la necropoli di Spina. È una bella pagina per la storia del territorio».
Il presidente del Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara, Franco Dalle Vacche, ha rimarcato come sia stato «un dovere e un onore promuovere la mostra sulle bonifiche, perchè a Volania si è fatta la storia tecnica delle bonifiche, con il terreno recuperato con sistemi innovativi per il secolo scorso».
Barbara Guzzon, curatrice della mostra allestita nell'ex scuola di Volania è entrata nel dettaglio dell'iniziativa, sottolineando come "le mappe sono un libro da leggere. Si è ripercorsa la storia del territorio ferrarese dal '500 ai giorni nostri, in un continuum di terra e acqua ».
Don Giancarlo, dopo la benedizione al monumento restaurato e integrato dalla scultura in ottone del fabbro locale Carlo Busoli, si è unito al ricordo del duro lavoro nei campi di tante famiglie e Loris Braga, agricoltore, a nome del gruppo dei volontari locali, ha ricordato la scoperta di parti di una storia importante, a partire dalla colonna della Società di bonifiche ferraresi». —
Katia Romagnoli
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