I Cavicchi dal giudice «Non rispondiamo ora lo faremo più avanti»
XII MORELLI. Faccia a faccia con il giudice e scena muta all’interrogatorio: Giancarlo Cavicchi e la moglie Franca Mingotti e il loro consulente fiscale Luigino Bellusci si sono avvalsi della facoltà di non rispondere ieri davanti al giudice Corrado Cappiello che li aveva fatti arrestare la settimana scorsa per bancarotta, autoriciclaggio e peculato. Ma non è stata una scelta difensiva dilatoria, spiega il legale da Roma, Carlo Bonzano, poiché spiegava che di fronte ad una indagine così complessa e articolata non è stato possibile in questi giorni interloquire nel merito con i suoi assistiti, per via dell’emergenza Covid, e dunque sottolineava «quando avremo un quadro più completo saremo noi stessi a chiedere di essere interrogati per chiarire, nella più leale collaborazione con gli inquirenti». Il crac di cui sono accusati i Cavicchi e Bellusci riguarda perlopiù le società romane del Gruppo, che secondo la tesi d’accusa venivano fatte fallire (alcune di queste) per poi trasferirne le risorse in cassa alle altre consociate del Gruppo. Un “metodo Cavicchi” contro cui il figlio Cristiano Cavicchi (anche lui arrestato e in carcere), interrogato nei giorni scorsi ha preso le distanze in quanto gestisce le aziende centesi, non coinvolte nel crac romano. –
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