Tanta paura e pochi volontari Così trema l’universo sagre
Appuntamenti mangerecci in bilico anche quest’anno Cattabriga: «Il virus ha falciato un’intera generazione Alcuni eventi spariranno»
Il futuro dei tradizionali appuntamenti mangerecci estivi è in bilico e Loris Cattabriga, presidente dell’associazione Sagre e Dintorni, non nasconde profonda preoccupazione. «Più che distanziamento e ingressi contingentati - dice Cattabriga - mi spaventa la paura che ormai dimora nella gente. Le sagre sono prima di tutto un’occasione per socializzare e ora che da un anno siamo tutti costretti a seguire queste regole dettate dalla pandemia, ci stiamo dimenticando com’era la vita prima del Covid». Secondo il presidente dell’associazione che raggruppa un’ottantina di sagre suddivise nelle province di Ferrara, Modena, Bologna, Mantova e Rovigo, la situazione è sempre più preoccupante. «Non dimentichiamoci che questo maledetto virus ha falciato una generazione che era l’anima del volontariato. Tantissimi che fino all’estate 2019 investivano tempo ed energie nelle sagre di paese oggi non ci sono più, oppure hanno paura. Non escludo - afferma Cattabriga - che alcune sagre scompariranno, forse temporaneamente; forse per sempre». Dal punto di vista organizzativo il presidente santabianchese non è preoccupato. «Le sagre sono una macchina ben oliata e una volta avuto il via libera si può aprire la cucina e la sala nel giro di 24 ore. Certo è che una comunicazione tempestiva consentirebbe di fare promozione e organizzarsi al meglio». Insomma, la primavera sta per arrivare, l’estate non è più così lontana e l’universo sagre aspetta un segnale da parte del governo. «Il mio augurio? Che si possa tornare al più presto alla normalità, a mangiare e ridere e scherzare insieme. Ritrovarsi attorno a un tavolo senza paura è una delle cose che mi mancano di più». —
S. G.
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