Sventolano i tricolori per l’Unità d’Italia
CENTO. Oggi, 17 marzo, è il giorno che viene tradizionalmente dedicato all’Unità d’Italia. Anche nell’Alto Ferrarese le restrizioni dovute alla pandemia non permettono cerimonie pubbliche, ma la ricorrenza del 160º anniversario verrà ricordata tramite un simbolo su tutti: il Tricolore.
CENTO
«In occasione dell’anniversario dell’Unità d’Italia, invito tutti i centesi ad esporre la bandiera italiana alla propria finestra o balcone».
A Cento l’appello è stato lanciato dal presidente del consiglio comunale, Matteo Veronesi. «Sarebbe molto bello – prosegue – se le vie e le piazze di Cento e delle frazioni fossero piene dei nostri colori nazionali». Lo scopo è «promuovere e diffondere i valori legati all’unità ed all’identità nazionale. In questo momento così difficile per il nostro Paese e per il mondo intero dovuto ad una pandemia che non ha risparmiato nessuno, oggi – sottolinea Veronesi – che grazie alla scienza si è intrapreso il percorso dei vaccini il quale ci porterà presto fuori da tutto ciò».
BONDENO
Il Comune di Bondeno ha deciso di celebrare l’evento “vestendo” con il Tricolore alcuni luoghi della città. In particolare fino al 21 marzo il municipio sarà pavesato con bandiere della Repubblica alle finestre. E la sera la facciata delle ex scuole elementari e la torre dell’acquedotto si tingono di verde, bianco e rosso.
«L’anniversario dell’Unità d’Italia – dice il sindaco Simone Saletti – tocca da vicino la nostra comunità».
VIGARANO MAINARDA
Il circolo vigaranese di Fratelli d’Italia ha dovuto per forza di cose rinunciare alla cerimonia in presenza che aveva programmato per oggi pomeriggio.
Per non far passare sotto silenzio questa importante data viene comunque lanciato, dal presidente del circolo Oskar Spath, l’invito a esporre «il simbolo principe dell’Italia, il tricolore, sia il modo migliore per ricordare chi ha operato per portare a termine il compimento dell’Unità d’Italia. Nel contempo sarà anche un momento per rivolgere un pensiero alla memoria dei tanti che, in questo lungo momento di problematiche sanitarie, ci hanno lasciato causa la pandemia». —
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