Causa del Comune per l’illuminazione torna in consiglio «Si deve pagare»
BONDENO. Si torna a discutere della causa contro Gala Spa, tre mesi dopo l’accertamento dei 97mila e 229 euro, che il municipio aveva registrato a novembre, dopo che al lungo braccio di ferro si era in parte sostituito un primo passo di mediazione tra le due forze contendenti. Subito dopo il versamento da parte di Gala dei circa 97mila euro, infatti, i legali del municipio hanno tentato di arrivare a transazione anche con Banca Sistema, senza altrettanto successo. Rimane il fatto che la sentenza di primo grado del tribunale di Ferrara (già appellata dal Comune di Bondeno) è attualmente esecutiva. E, pertanto il municipio ha deciso di rifondere le spese da liquidare a seguito della sentenza, proprio con le risorse arrivate da Gala Spa e una parte dei 49mila euro accantonati per fare fronte a spese legali e cause sfavorevoli.
Gala Spa, ricordiamo, era il fornitore di energia dell’ente, che si è trovato nell’insolita situazione di vedersi fatturati i servizi quasi per ogni lampione (circa 3mila euro) presenti sul proprio territorio. La questione si è dipanata tra centinaia di fatture contestate, alcune delle quali già versate. Il Comune ha organizzato la propria difesa in vista dell’udienza davanti alla Corte d’Appello di Bologna, dopo che la sentenza del tribunale di Ferrara condannò l’ente locale al pagamento di circa 95mila e 541 euro, oltre a interessi di mora e spese legali (3mila e 800 euro) a beneficio di Banca Sistema.
Il procedimento era nato da un’opposizione al decreto ingiuntivo del 2018, che aveva in oggetto il riconoscimento alla banca in questione, quale concessionaria del credito azionato, di spettanze relative all’intercorso rapporto di fornitura di energia elettrica con Gala Spa, nel periodo tra il primo ottobre del 2014 e il 30 settembre del 2016.
La questione è rimbalzata in consiglio comunale, dove Tommaso Corradi (Bondeno in testa) è intervenuto mercoledì sera, chiedendo spiegazioni sulla natura della sentenza, lamentando come il consiglio comunale «rivesta una funzione meramente ricognitiva. Quindi, in caso di voto contrario – chiede alla giunta – non si potrebbe impedire il pagamento?».
In merito alla sentenza, la dirigente del settore finanziario, Sabrina Cavallini, ha ricordato come il giudice non abbia chiamato in causa Gala Spa, come richiesto dai legali del municipio che, peraltro, aveva sempre avanzato la possibilità poter pagare con regolarità, attraverso una fatturazione gestibile: «Il debito fuori bilancio – ha spiegato la Cavallini – è un atto dovuto, perché il Comune deve coprire il debito per evitare il riscontro di un “buco” di bilancio, tant’è che abbiamo un fondo apposito. Poi, il tutto andrà notificato alla Corte dei Conti». —
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