Eni: forniture di materie prime garantite al polo di Ferrara
L’azienda spiega le strategie che porteranno a chiudere il cracking a Marghera. «L’hub logististico veneto continuerà a rifornire il petrolchimico»
FERRARA. «L’hub logistico Versalis di Porto Marghera rimarrà uno snodo centrale per la fornitura di materie prime alle realtà industriali di Ferrara e Mantova, a cui il rifornimento sarà garantito con continuità: sono già in corso interventi di consolidamento per aumentarne la flessibilità e affidabilità».
Occorre arrivare alla fine del comunicato di Eni per capire il passaggio principale sulle sorti del futuro logistico di Porto Marghera e le conseguenze per gli stabilimenti di Ferrara e Mantova. E da questa conclusione pare di leggere segnali positivi, anche se il iscorso del rifornimento di materie prime per il nostro polo chimico deve essere ancora studiato. Resta comunque il fatto che, in base alle dichiarazioni dell’azienda non verrà smantellato.
La strategia aziendale
«Eni - comunica l’azienda - sta proseguendo il confronto con le parti sociali e le istituzioni locali. Eni considera Porto Marghera come uno dei siti fondamentali per la propria strategia di transizione energetica, che la porterà al completo abbattimento delle emissioni generate da processi industriali e prodotti finali al 2050: per questo motivo, l’azienda ha impostato un piano che guarda al futuro e che vedrà la realizzazione di iniziative industriali basate su tecnologie innovative, volte a una sempre maggiore sostenibilità e circolarità, e strutturate con la massima attenzione per l’occupazione e le competenze presenti sul territorio. Con il progetto di trasformazione di Porto Marghera verranno tagliate oltre 600.000 ton/anno di emissioni di CO2. Il percorso di Eni verso la decarbonizzazione ha avuto inizio nel 2014 proprio con la messa in produzione della bioraffineria di Venezia, la prima al mondo nata dalla conversione di una raffineria tradizionale e che, insieme a quella di Gela, ha visto aumentare nel 2020 le lavorazioni complessive del 130%; un cammino nel quale Eni prevede complessivamente di investire nel prossimo quadriennio circa 4 miliardi di euro nei processi di trasformazione».
Nuovi investimenti
«Il piano finora delineato - dichiara Eni - punta ad aumentare la capacità della bioraffineria, grazie al nuovo impianto per la produzione di idrogeno da gas metano che si aggiungerà agli investimenti già in corso finalizzati a rendere la raffineria totalmente palm oil free entro il 2023, e a realizzare nuovi impianti di chimica, settore strategico per Eni, in ottica di specializzazione e per lo sviluppo dell’economia circolare.
In particolare, il progetto prevede la realizzazione, entro il 2024, di un nuovo impianto Versalis per la produzione di alcool isopropilico basato su tecnologia proprietaria di idrogenazione dell’acetone, le cui principali applicazioni sono nella farmaceutica, produzioni di disinfettanti e cosmesi. In un’area dell’ex petrolchimico Eni Rewind, società ambientale di Eni, realizzerà l’impianto Waste to Fuel, che produrrà bio-olio destinato al settore navale o utilizzato come biocarburante da termoliquefazione della frazione organica dei rifiuti solidi urbani. È inoltre allo studio la creazione del primo polo dedicato al riciclo meccanico avanzato delle plastiche, il cui sviluppo è uno dei pilastri della strategia di Versalis. Porto Marghera rappresenta un sito di elezione nell’ottica di fornire al mercato prodotti sempre più sostenibili e di alta qualità e contribuire a rafforzare la prospettiva di una filiera sempre più circolare».
L’evoluzione del sito
«L’evoluzione del sito implicherà la fermata degli impianti di cracking e aromatici di Versalis a partire dalla primavera 2022. In questa fase, prima della fermata, Versalis garantirà l’operatività degli impianti in sicurezza e nel rispetto delle norme, nonché la conferma di tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di asset integrity, ispezioni e collaudi previsti nei prossimi mesi». —
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