La banda dei Bancomat scoperta dai carabinieri: basista e "regista" finiscono in manette
Due colpi nel febbraio 2020 a San Bartolomeo e Bondeno. Nel gruppo altre 4 persone, ladri in trasferta dalla Romania
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FERRARA. Lo hanno incastrato perché nei giorni precedenti i colpi avevano visto la sua auto: un macchinone che non passa inosservato nemmeno alle telecamere, un suv Audi q7, visto spesso in giro per i sopralluoghi nei pressi dei Bancomat poi assaltati nel febbraio dell’anno scorso, a San Bartolomeo in Bosco e a Bondeno.
Marian Oktavian Moraru, 32 anni, era il basista della banda, vive a Vigarano e lavora nel Ferrarese come venditore in una autoconcessionaria della città: si è fregato da solo per la sua passione per i “macchinoni”. Ed è stato arrestato martedì mattina dai carabinieri di Ferrara che hanno lavorato nell’indagine con i colleghi di Cento, Tivoli e di Guidonia (Roma).
Da lui al regista
Dopo essere risalito a lui, grazie alle indagini a tambur battente durate oltre un anno, i carabinieri hanno incastrato anche il “regista”, quello che programmava e piazzava i colpi, non solo nel Ferrarese, anche in mezza Italia (altre indagini, altri possibili sviluppi): in manette è finito Popa Lika, detto Mosciu, 59 anni, arrestato a Guidonia Monte Celio (Roma), sempre in viaggio per tutta Italia, grazie ai documenti falsi di cui si riforniva. E non solo. Era lui a reclutare ed assoldare la sua banda: facendo arrivare dalla Romania gli altri, almeno 3/4, ladri in trasferta, presenti ai colpi, non ancora identificati ma sui quali sono in corso indagini. Tutti facevano parte di una banda specializzata in colpi agli sportelli bancomat: ma non usavano l’esplosivo come avviene spesso con la tecnica della “marmotta”, un panetto di esplosivo oppure un po' di acetilene, e boom. Erano molto più rudimentali ma non meno incisivi: con auto e furgoni usati come arieti e per caricare gli sportelli Bancomat, li strappavano dalle strutture e poi trascinavano via e li aprivano in aperta campagna.
Durante il Covid
Due i colpi che al momento i carabinieri, dopo le indagini a tutto campo, tra mille difficoltà soprattutto dovute all’emergenza Covid in questo ultimo anno, contestano ai due: l’assalto al Postamat di San Bartolomeo in Bosco del 13 febbraio 2020 e quello successivo, giorni dopo, il 19 febbraio allo sportello bancomat Bper di Bondeno, nel centro commerciale Coop I Salici. Nel primo caso hanno usato un’auto come ariete (una Fiat 500 L rubata ad Argenta) per sfondare lo sportello del Postamat e poi caricarlo su un furgone (un Fiat Ducato rubato giorno prima a Ferrara). Mentre nel secondo a Bondeno, hanno prima tagliato i montanti della struttura con flessibile e poi con un furgone (un altro Fiat rubati però a Monselice la sera stessa), legato con cinghie allo sportello, lo hanno strappato e trascinato via. Il primo colpo, riuscito, è però andato a vuoto: dentro il Postamat non c’erano soldi, era da caricare il giorno dopo. A Bondeno invece il bottino è stato di 22. 340 euro che la banda si è spartita. Una banda che oltre basista e regista usava batterie di ladri che arrivavano dalla Romania per i colpi e poi tornavano a casa. Ladri in trasferta che venivano chiamati per i colpi: per questo sono in corso indagini anche con la Romania grazie alla Interpol per nome e volto agli altri della banda.
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Interpol al lavoro
Nome e volto che il capo, il “regista”, Mosciu Lika, cambiava spesso, visto che martedì mattina, i carabinieri quando lo hanno arrestato a Guidonia, tra i palazzoni della cittadina alle porte di Roma, aveva documenti falsi, tracciati nelle province di Treviso e Roma nonché in Sardegna: carte d’identità, passaporti e tanto altro che usava spostandosi in Italia, non certo per turismo: doppio arresto in flagrante per falso e uso di documenti falsificati.
Daniele Predieri
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