Vigarano e Poggio Renatico escono dal cratere del sisma
Garantito il supporto necessario per il completamento degli interventi in corso Nel Ferrarese restano invece Cento, Bondeno, Terre del Reno e Ferrara
Si dimezza ancora il “cratere” emiliano, ovvero l’area colpita dal sisma del 2012, dalla quale escono altri 15 comuni, che rientrano così nella normalità. Nello specifico la realtà ferrarese vede ora altri due comuni uscire dal cratere si tratta di Vigarano Mainarda e Poggio Renatico. Quello che restano al momento sono quattro: Cento, Bondeno, Terre del Reno e il capoluogo Ferrara, che resta fose il più vicino dei quattro ad uscire nei prossimi mesi.
A quasi nove anni
Anche al tempo della pandemia, si realizza così un ulteriore salto di qualità tanto che, a circa nove anni dalle terribili scosse del 20 e 29 maggio 2012, si è potuta realizzare una nuova ricognizione generale sul complessivo stato di attuazione e ridurre l’area interessata, analogamente a quanto già avvenuto a dicembre 2017, quando si passò da 60 comuni a 30. Oggi si dimezzano ulteriormente i centri del cratere portandoli a 15, per concentrare maggiormente gli sforzi laddove c’è ancora più bisogno. La ricostruzione in metà dei comuni ancora coinvolti è ora giunta a un punto tale da essere compatibile con le attività ordinarie delle amministrazioni locali.
Quelli che escono
I comuni che escono dal cratere oltre ai due del Ferrarese Vigarano Mainarda e Poggio Renatico, sono 6 in provincia di Modena (Bastiglia, Bomporto, Camposanto, Ravarino, San Prospero e Soliera); 4 in provincia di Reggio Emilia (Fabbrico, Guastalla, Luzzara, Rolo); 3 in provincia di Bologna (Galliera, Pieve di Cento, San Giovanni in Persiceto).
Quelli che restano
Quelli che restano, oltre ai quattro ferraresi: Cento, Bondeno; Terre del Reno e Ferrara sono uno nel bolognese (Crevalcore), uno nel reggiano (Reggiolo), e 9 nel modenese (Carpi, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, Novi di Modena, San Felice sul Panaro e San Possidonio).
A stabilirlo un’ordinanza (la numero 8 del 17 marzo 2021) firmata dal presidente della Regione Emilia-Romagna e Commissario delegato per la Ricostruzione, Stefano Bonaccini. Il provvedimento arriva dopo un confronto con gli enti locali e un’analisi di tutti gli ambiti di intervento (ricostruzione pubblica e privata, assistenza alla popolazione e misure per i centri storici), che ha fatto emergere il risultato delle attività svolte finora e le residue necessità ancora da soddisfare.
«Avevamo preso questo impegno coi sindaci nel maggio scorso, in occasione dell’ottavo anniversario delle terribili scosse del 2012 che sconvolsero il nostro territorio e distrussero edifici pubblici e privati per un ammontare di circa 14 miliardi. Oggi- afferma il presidente Stefano Bonaccini- quasi il 90% della ricostruzione è realizzata: pressoché completata quella privata di case e fabbriche, uffici e negozi, certamente più lenta quella del patrimonio storico e monumentale che pure procede. La metà dei comuni è nella condizione di rientrare nella piena normalità, anche se troveranno il nostro sostegno fino al pieno completamento delle attività».
Le garanzie
Ai comuni che non sono ricompresi nel cratere, infatti, sarà garantito il supporto necessario per il completamento delle attività e degli interventi in corso fino al definitivo rientro alla gestione ordinaria. —
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