Bondeno non fa debiti Il Comune paga velocemente i fornitori
Il municipio non dovrà istituire lo specifico fondo di garanzia Le fatture sono regolate in medie entro tre settimane
BONDENO. Il Comune di Bondeno non dovrà istituire uno specifico fondo di garanzia dei debiti commerciali, così come previsto dalla legge 145 del 2018, e che si riferisce ai dati dei debiti scaduti e non pagati entro la fine dell’anno.
Il motivo della mancata attivazione del fondo, da parte del municipio, è dovuto al fatto che il dato dei debiti scaduti risulta «di molto inferiore» rispetto al 5 per cento delle fatture ricevute nell’anno. Inoltre il tempo medio ponderato di pagamento dei fornitori del Comune risulta di 21 giorni.
TEMPO MEDIO
Il Comune di Bondeno paga velocemente i propri fornitori infatti il tempo medio ponderato di ritardo risulta essere negativo (-19 giorni). Tutto questo è stato esaminato durante una riunione della giunta, che ha visto mettere sotto luce i conti del municipio rendicontati entro la fine dell’anno.
Lo stock del debito è risultato alla fine del 2020 pari a 92mila e 298 euro, che non è paragonabile allo stock del debito dell’anno precedente, in quanto la differenza sarebbe dovuta in gran parte ad un «mancato allineamento dei dati contabili, tra la piattaforma e il sistema di contabilità». A riferirlo sono, infatti, gli uffici finanziari del Comune.
I CONTROLLI
«Monitoriamo costantemente la situazione – evidenzia il sindaco Simone Saletti – ed è emerso il caso di molte fatture la cui data di emissione è uguale a quella di scadenza. Per questa ragione, a seguito di tale problema riscontrato, vi è l’evidenza delle fatture scadute e non pagate nei termini nel totale dello stock del debito».
Analizzando il dettaglio, gli uffici contabili mettono in evidenza come, ai fini dell’accantonamento di risorse in apposito fondo, lo stock del debito scaduto al 31 dicembre del 2020, deve risultare ridotto almeno del 10 per cento rispetto all’anno precedente. O, comunque, non superiore al 5 per cento delle fatture ricevute nell’anno. L’importo di oltre 92mila euro è inferiore a questo tetto del 5 per cento, anche per il fatto che l’ente locale vanta nell’esercizio del 2020 – stando alla piattaforma crediti – fatture per un importo complessivo di 8 milioni e 460mila euro.
Tra il valore delle fatture scadute e non pagate risultanti dalle piattaforme, pari a 92mila e 298 euro, ed il valore risultante invece dalla contabilità (circa 54mila euro) vi sarebbe un problema di «mancato allineamento tra i due diversi sistemi» contenenti i dati, che derivano da fatture in corso di lavorazione sulle piattaforme.
LE FATTURE
Nello stock del debito fotografato a fine 2019, sulla piattaforma erano presenti più note credito, rispetto alle fatture ancora da pagare, per un importo di 12mila e 947 euro. Valore, dunque, non rapportabile a quello della fine del 2020. Inoltre, molte fatture vengono inviate erroneamente con data di emissione identica a quella di scadenza, mentre dovrebbe essere di almeno 30 giorni come prevede la normativa. D i conseguenza, anche questo dato ha avuto un suo peso, in quanto tali fatture sono state inserite nel lotto di quelle ritenute scadute e non pagate.
I parametri riscontrati, consentono quindi di non attivare il fondo comunale a garanzia dei debiti commerciali, che in caso contrario avrebbe determinato la necessità di un accantonamento (con scaglioni in base ai giorni di ritardo nei pagamenti) nella migliore delle ipotesi di 50mila euro. —
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