La mano di Unipol su Bper, storico cambio nel gruppo
Pianeta banche: l'ad Cimbri del gruppo assicurativo-bancario propone il suo uomo, Montani come nuovo amministratore al posto di Vandelli. Annuncio anche di una lista da presentare alla prossima assemblea del 21 aprile
Stefano Turcato
FERRARA. Da ieri è iniziata una nuova era per Bper Banca, istituto di credito con radici modenesi e, sia pure attraverso cambi di denominazione, una vicenda che ha avuto inizio nel 1867, superando con successi crescenti i 150 anni di vita. Nel 2017 ha rilevato la Cassa di Risparmio di Ferrara, diventando la banca più rappresentativa del territorio.
Un rinnovamento storico come logica conseguenza della trasformazione da società cooperativa a società per azioni. Trasformazione diventata obbligatoria per legge dello Stato da cui deriva il potere nelle mani dei maggiori azionisti, che controllano il capitale, nominano il Cda, scelgono presidente e amministratore delegato.
Da tempo la maggioranza del capitale era sotto il controllo prevalente di due realtà: il Gruppo assicurativo Unipol, guidato da Carlo Cimbri, che anche dopo l’aumento di capitale detiene circa il 19%, e la Fondazione di Sardegna con il 10%. Negli ultimi anni Unipol e Cimbri aveva concesso la guida effettiva della banca alla dirigenza cresciuta in casa, secondo lo stile che ha quasi sempre contraddistinto Bper. Unica eccezione quando l’incarico di Ad venne affidato a Fabrizio Viola. Fino a ieri Cimbri si era limitato a svolgere una funzione di stimolo nei confronti della dirigenza, addirittura c’è stato un periodo in cui non aveva avuto propri rappresentanti nel Cda. Poi gradatamente questa linea è cambiata passando da dichiarazioni anche critiche sulla gestione, anche se sempre contenute e misurate, fino a ottenere a fine 2019 l’incarico di vice direttore generale vicario per Stefano Rossetti.
Ora Cimbri esce allo scoperto e di fatto si può affermare che assuma il controllo delle operazioni. E stato diffuso un comunicato in cui Unipol annuncia di presentare per l’assemblea del 21 aprile in cui si rinnoverà il Cda, una lista di 7 persone, nessuna delle quali già presente nel Consiglio in carica. Ma Cimbri va oltre e fa già il nome dell’Ad designato: il manager Piero Montani, che assumerà di certo l’incarico perché Fondazione di Sardegna ha già annunciato di non avere intenzione di presentare candidature per i ruoli di vertice.
Carlo Cimbri ha anche rilasciato dichiarazioni in cui annuncia l’intenzione di esercitare compiutamente il proprio ruolo di azionista di maggioranza: «La discontinuità al vertice di Bper – dice l’Ad Unipol – è stata decisa perchè Bper dallo scorso febbraio è una banca con oltre 100 miliardi di attivi. È la quarta banca italiana. Come azionisti abbiamo il dovere di guardare al futuro e di creare le migliori condizioni per passare, come dicono gli americani, dal “good” al “great”. La banca ha fatto bene. Tutti auspichiamo che possa fare meglio».
La scelta di Montani come futuro Ceo, al posto di Alessandro Vandelli dopo 7 anni, risponde per Cimbri a questa logica: «Servono persone – ha spiegato – con consolidate e molteplici esperienze di livello nazionale e con competenze di integrazione ed evoluzione organizzativa. Montani, con i suoi trascorsi pensiamo possa essere l'uomo giusto. Montani è un banchiere di lungo corso che conosce bene diverse banche, tra cui Bpm e il Banco Popolare».
E sulla possibile futura aggregazione fra Bper e Banco Bpm, più volte sostenuta dallo stesso Cimbri, il Ceo ha detto che per ora non è un tema di attualità. —
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