Un banchiere nato bancario Montani è un manager navigato
Ritratto dell’amministratore designato dal socio di maggioranza Dal lavoro allo sportello al Credito Italiano fino a numerose direzioni
Il personaggio
Il manager che diventerà il nuovo amministratore delegato di Bper Banca è Piero Luigi Montani, 67 anni il prossimo 12 aprile, genovese. Viene definito «un banchiere nato bancario che ora conosce la macchina banca in ogni dettaglio». Ha iniziando nel 1974, subito dopo il diploma in ragioneria, lavorando al Credito Italiano come cassiere allo sportello e poi percorrendo tutta la classica carriera nella banca destinata nel tempo a confluire nell’attuale UniCredit: ufficio titoli, estero, merci, fidi, sviluppo commerciale. E poi direttore di filiale, capo area, fino al ruolo dirigenziale nella allora sede milanese di Piazza Cordusio, alternando ruoli di vertice nella pianificazione e controllo con quelli in funzioni commerciali e distributive. Dopo oltre venti anni passa con un ruolo da top manager in una delle scuole bancarie dove l’efficienza era la regola: il Credito Romagnolo nell’era di Cesare Farsetti, banchiere di razza e personaggio che amava andare a sorpresa nelle filiali del “Rolo” a controllare come i dipendenti trattavano i clienti, verificando che tutti gli sportellisti avessero la cravatta («al Rolo non solo abbiamo i bancari più bravi – diceva Farsetti – ma anche i più eleganti e i più belli». In una banca guidata da uno degli ultimi padri-padroni, Montani riuscì a emergere per la sua qualità di grande lavoratore.
Dopo due anni al Rolo arriva la svolta della sua carriera con la chiamata, su forte pressione della Banca d’Italia, al vertice della Banca Popolare di Novara, prima come direttore generale e subito dopo come amministratore delegato. Nel 2003 Montani viene chiamato dagli olandesi di Abn Amro, sempre con il gradimento di Banca d’Italia, a guidare la Banca AntonVeneta. Poi accade che Montani resti di fatto “disoccupato”. Il suo team di manager fidati, che da Novara lo aveva seguito anche in AntonVeneta, si disperde.
Nel 2011 decide di accettare di guidare il MedioCredito Centrale e la neonata Banca del Mezzogiorno nell’orbita di Poste Italiane. Viene successivamente chiamato a guidare la Banca Popolare di Milano nel dopo Ponzellini. Poi accetta di guidare la Carige. Ora, quando ormai Montani pensava sempre più seriamente di potersi godere la pensione, pochi giorni fa è arrivata la chiamata di Carlo Cimbri. —
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