«Cento la più colpita dai contagi»
L’appello del sindaco Toselli: sono settimane decisive, seguiamo le regole per tornare alla normalità
CENTO. «Da qualche settimana, Cento è un cluster. Per il numero di casi di positività, Cento è ritenuto a livello provinciale, un vero e proprio focolaio. Con la chiusura delle scuole dal 1° marzo e la zona rossa dal 15, la curva dei contagi è in calo, ma è fondamentale che tutti rispettino le regole di comportamento contro la diffusione del Covid». È un vero e proprio appello, quello lanciato ieri dal sindaco Fabrizio Toselli e dal consigliere delegato alla sanità, e medico, Stefano Parro.
LE SCUOLE
Dati alla mano, il sindaco ha fatto il punto sul trend dei contagi, alla luce dell’ordinanza del 26 febbraio che ha sospeso dal 1 al 14 marzo, la didattica in presenze delle scuole primarie e secondarie nel Centese. «Dagli incontri in conferenza sociosanitaria, è emerso che in questa provincia – ha riferito Toselli –, Cento risulta essere in questa fase, la realtà più colpita per numeri di contagi. E questo perché, da una parte, Cento non solo è il territorio più vicino, ma si estende per conformazione all’interno del Bolognese e del Modenese. Dall’altro, in città sono presenti diverse aree industriali, centri di commercio e servizi, luoghi di incontro e scambio».
A fine febbraio, ha spiegato il sindaco, Cento ha raggiunto «un altissimo livello di incidenza. Abbiamo toccato il picco dei 700 casi di positività settimanali ogni 100mila abitanti, a fronte di un parametro di valutazione nazionale che prevede 250 casi per far scattare in automatico la zona rossa». In base ai dati forniti da Asl di Ferrara e laboratori privati di analisi di Cento, evidente la crescita dei tamponi positivi a partire dal 14 febbraio: «Solo nella settimana tra il 21 e il 28 febbraio, ben 225 cittadini in più sono risultati positivi, a cui si sono aggiunti altri 246 positivi tra il 1° e il 7 marzo».
ZONA ROSSA
Evidente poi, l’effetto dell’ordinanza di chiusura delle scuole dal 1° marzo: «Tra fine febbraio due picchi significativi, e prevedibili, ma nelle due settimane successive, quando l’ordinanza è entrata a regime, il trend si è ridotto. Dall’8 al 14 marzo infatti i nuovi positivi sono stati 205, mentre dal 15 al 21 marzo riscontrati 163 nuovi casi. Una decisione discussa e sofferta, quella che ha portato alla chiusura delle scuole a Cento, ma che ha portato ad un esito importante: la curva dei contagi si è ridotta. A questo affetto, si è aggiungo quello della zona rossa e delle restrizioni estese dal 15 marzo in poi a tutta la regione».
Anche a Cento, come a livello nazionale, ha evidenziato il dottor Parro, «il luogo prevalente di diffusione del contagio di questa seconda e terza ondata, è stata la scuola. Diverse le motivazioni. Rispetto alla prima ondata, i pazienti tipici, le persone anziane, sono state più attente e protette da famiglie e società. Diventano poi efficaci le vaccinazioni sugli ultra 80enni. Maggiore poi la diffusibilità e letalità delle varianti». Anche a fronte dei controlli svolti dalla polizia locale e dagli steward nelle piazze e nei parchi, è fondamentale che tutti rispettino le prescrizioni. «Sono le tre-quattro settimane decisive, per non andare a sovraccaricare gli ospedali, già sotto pressione».
VACCINI
Al Ss. Annunziata, la situazione è critica. Il reparto di medicina/Covid e il pronto soccorso sono saturi di pazienti positivi. Dall’altro, il sindaco conta in una accelerazione del piano vaccinale: «Per la carenza di dosi, si procede a rilento. Un problema nazionale. Da una media di 120 dosi al giorno somministrate al centro vaccinazioni allestito alla Pandurera, siamo passati da questa settimana a 200 vaccini giornalieri. Un numero comunque ridotto, rispetto alle 600 vaccinazioni previste alla Pandurera. Contiamo che ad aprile arrivino un numero maggiore di dosi, che ci consenta di recuperare sul piano vaccini programmato per l’intero distretto. Solo così potremo tornare quanto prima alla normalità». —
Beatrice Barberini
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