Vaccini, la Regione punta al raddoppio
L’assessore Donini: anticipare le dosi agli 80enni. Medici di base senza più siero. Nel Ferrarese quattro lutti, Cona saturo
Nella giornata che vede una significativa riduzione dei contagi, ma non dei ricoveri, e altre quattro vittime ferraresi, è arrivato con le dichiarazioni dell’assessore regionale Raffaele Donini il nuovo piano vaccinale che prevede il raddoppio delle iniezioni giornaliere grazie ad arrivi consistenti dei vari sieri, e una ritoccata scaletta di priorità che vede ai primi posti l’accelerazione sugli over 80 e i caregiver della popolazione fragile. Intanto, è l’ammissione della Regione, i medici di famiglia sono già rimasti a secco di vaccini per il personale insegnante, anche se la situazione è a macchia di leopardo.
dosi e priorità
Donini ha parlato in Commissione regionale e poi ai giornalisti, spiegando anzitutto come l’andamento del contagio a livello regionale si stia appiattendo (la scorsa settimana Rt attorno all’1, contro l’1,18 della precedente), ma anche che il tasso di occupazione dei letti Covid è salito al 51% contro una soglia del 40, chiarendo poi che l’uscita dalla zona rossa avverrà solo con dati “giusti”. Poi il capitolo vaccinazioni. Questa settimana dovrebbero arrivare in Emilia Romagna 145.790 dosi di vaccino, dei quali 95.940 Pfizer, 30.250 Modena e 19.600 AstraZeneca; di quest’ultimo sono ancora a disposizione 40mila dosi, comprensive dei lotti sequestrati. In aprile si attendono 588mila dosi. Già adesso si dovrebbe quindi essere in grado di raggiungere le 20mila iniezioni giornaliere e in futuro «progredire ulteriormente fino a 45mila dosi», tenendo conto che finora è stato usato l’88% delle dosi a disposizione: anche per questo Donini e la direttrice generale Licia Petropulacos hanno sostanzialmente escluso il ricorso al software nazionale di Poste Italiane, chiamato in soccorso dalla Lombardia.
L’input della Regione è di «anticipare le prenotazioni degli over 80, che erano stati programmati anche a inizio maggio: li vogliamo vaccinare tutti entro la metà di aprile - ha chiarito Donini - Il vaccino protegge, lo dimostra l’azzeramento dei decessi nelle Cra e il fatto che gli operatori sanitari positivi oggi sono solo lo 0,9% del totale, contro il 7,2% di dicembre».
La Regione conta molto sui medici di famiglia, che una volta riforniti di vaccini («hanno finito le 60mila dosi» ha detto l’assessore, ma ad esempio la Medicina di gruppo Estense garantisce di terminare entro la settimana gli insegnanti), dovranno vaccinare anche «i caregivers dei fragili», cioè badanti e parenti conviventi. Poi toccherà alle aziende.
Potrà vaccinarsi qui chi lavora in regione ma risiede altrove, e Donini ha fatto l’esempio dei «transfrontalieri che vivono a Rovigo e lavorano a Ferrara», e vale il viceversa.
Infine l’appello: «Non accalcatevi di sera nei centri vaccinali per le dosi non utilizzate in giornata. Le liste di riservisti, che noi abbiamo approntato prima della circolare Figliuolo, sono formate esclusivamente da chi è prenotato per le settimane successive o non ha potuto essere vaccinato prima, ma sempre rientrante nelle categorie target, non da chi passa di lì». Quindi sempre ultra80enni o 75enni, sanitari non vaccinati e fragili.
il bollettino
Sono quattro le vittime Covid della giornata, tutte con patologie pregresse. Sono una donna di 61 anni di Vigarano Mainarda; un ferrarese di 87 anni, un ferrarese di 80 anni e un ferrarese di 93 anni. Le vittime sono spirate a Cona tranne il 93enne deceduto all'ospedale Santissima Annunziata di Cento.
I nuovi positivi sono quasi la metà rispetto alla media degli ultimi giorni, con un tasso d’incidenza comunque alto, il 25%, ma un numero di guariti con tampone negativo che supera i nuovi casi. Cala quindi di 12 unità il bacino degli attualmente positivi nel Ferrarese.
La situazione ospedaliera resta difficile, con 10 nuovi ricoveri Covid dei quali 2 gravi. Sono stati aggiunti nuovi posti anche in Terapia intensiva ma tra Cona e Lagosanto restano due i letti disponibili per i pazienti gravi. E a Cona le tre degenze Covid sono oltre la soglia di affollamento di 7 posti, non compensate dalla relativa disponibilità di Malattie infettive. Solo 5 i dimessi. In isolamento domiciliare sono entrate altre 651 persone, 354 quelli usciti da isolamento o sorveglianza. —
Stefano Ciervo
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